Un mese per tracciare il percorso. Delineare destino, futuro, ambizioni. Rafa Benitez non abbandona il suo classico aplomb, marchio di fabbrica dell’allenatore madrileno, calma, sicumera che traspare nei momenti di esaltazione come quelli più complessi – per gli azzurri 4 punti nelle ultime 4 sfide di campionato – d’obbligo tenere saldo il timone e non distogliere lo sguardo dalla rotta, giovedì la Dinamo, domenica il Verona per rialzare la china in campionato. Partita dopo partita
Una data non banale – Da principio il nodo rinnovo era indirizzato ad un momento preciso: gennaio 2015, successivamente posticipato a data da destinarsi, mesi indefiniti che non alimentavano chiarezza, tutt’altro, rendevano più fitta, densa, la nebbia che avvolge il futuro del tecnico spagnolo, e con esso buona parte della programmazione della dirigenza partenopea. Oggi, alla vigilia di Napoli – Dinamo Mosca l’ex allenatore di Valencia, Liverpool e Chelsea ha ribadito la sua posizione, già accennata agli inizi di marzo: “Ancora non è deciso. Ad aprile deciderò. Ad oggi non ho nessuna offerta, nessun interesse particolare da parte di altri. Il mio futuro non cambia. Ne parleremo ad aprile, dopo il 16 perché è il mio compleanno (ride ndr). Ma il mio atteggiamento non cambia: io voglio e vorrò sempre vincere fino alla fine, sempre e comunque”.
Crocevia – Aprile inoltrato, dunque, e non ci sarà solo il 55° compleanno dell’allenatore iberico da prendere in considerazione, una data non casuale, superato lo scontro diretto con la Roma all’Olimpico, il ritorno delle semifinali Coppa Italia con la Lazio e gli eventuali quarti d’andata d’Europa League. Una serie di impegni pregni di significato, veri e propri crocevia della stagione partenopea, da affrontare sgombrando il campo a discorsi, e ragionamenti, che possono solo togliere equilibrio ad un gruppo che necessita solo della massima applicazione. Benitez ne è consapevole e ribadisce la linea, testa e cuore ad un tour de force dal quale dipende la storia azzurra in questa stagione, dopo ci sarà spazio per maggiori propositi o nuovi rimpianti, testa al presente: del doman, ad oggi, non v’è certezza.
Edoardo Brancaccio
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