Il calcio che salva da realtà difficili e particolari come quella di Napoli. Ancora, un genitore comprensivo, che capisce il talento del figlio e non vuole sprecarlo insieme invece ad un allenatore che abusa dei ragazzini di 10 anni che allena. E’ questa in breve la storia dell’infanzia di Antonio Floro Flores, attaccante del Sassuolo ed ex azzurro, napoletano doc di Fuorigrotta, che in una lunga intervista alla rivista “Il calciatore” spiega alcuni passaggi importanti e scioccanti della sua vita.
“Quando avevo 10 anni scoprii che il mio allenatore dell’Atletico Toledo era un pedofilo. Con noi si comportò sempre bene ma fu bruttissimo vedere la polizia arrivare sul campo mentre stavamo giocando e gente che scappava. Solo dopo capimmo ciò che era successo”.
“I miei professori poi – continua l’attaccante – si lamentavano sempre con mio padre, accusandomi di pensare solo al calcio. Un giorno i miei genitori furono convocati e gli fu proposto di mettermi in punizione e privarmi del calcio. Mio padre, con voce decisa rispose: “E’ la cosa che sa fare meglio e dovrei anche togliergliela? Vorrebbe dire farlo andare in galera o farlo uccidere ed io non ci sto“. Dove abitavamo noi le sparatorie erano all’ordine del giorno: noi scappavamo via e l’unica fonte di gioia e serenità era proprio giocare a calcio”.
Articolo modificato 11 Mar 2015 - 16:07