Con il gol messo a segno domenica sera, Marek Hamsik è salito a quota 4 in campionato; lo score dello slovacco sale se si considerano le altre manifestazioni: in totale, lo slovacco ha segnato finora 8 reti in stagione, un ruolino in cui bisogna considerare anche i 10 assist. Al di là dei freddi numeri, contro l’Inter Hamsik è stato autore di una prova finalmente superlativa.
COME PRIMA FINALMENTE – Con una grinta che in campo non gli si vedeva da un po’, Hamsik è stato sempre al centro dell’azione del Napoli: tantissimi i palloni giocati dallo slovacco, che ha dato il là a quasi tutte le ripartenze azzurre nel primo tempo, segnando ad inizio ripresa l’iniziale vantaggio purtroppo non capitalizzato al massimo dalla squadra. Uno stacco di testa dei suoi, con i tempi di inserimento perfetti, che erano poi il suo vero marchio di fabbrica. Sostituito come sempre, praticamente, la sua partita questa volta è durata di più rispetto al solito: Benitez lo ha tirato fuori al 78′, con il Napoli ancora in vantaggio 2-1, per inserire Gabbiadini; e premesso che con il senno di poi è sempre più facile parlare, chissà che con Hamsik ancora in campo la squadra non avesse sofferto meno la pressione dell’Inter nei minuti finali, che hanno infatti visto i nerazzurri pareggiare con il rigore di Icardi.
ORA CONTINUITÀ – Al secondo gol di fila al San Paolo (e anche questo non succedeva da tempo) dopo la bellissima rete messa a segno contro il Sassuolo, ora Hamsik va in cerca di quella continuità che sia l’anno scorso che in questa stagione sembra aver smarrito. Colpa di un modulo che non ne esalta le sue caratteristiche, dice qualcuno, ma colpa forse anche di una mentalità da big che lo slovacco non ha mai trovato fino in fondo. Come se, al momento di prendersi determinate responsabilità, avesse dimostrato di non esserne capace. Ma a 28 anni (li compirà il prossimo 27 luglio) è ancora in tempo a smentire tutti.
Vincenzo Balzano
Twitter: @VinBalzano