L’Europa non piace più ai napoletani? Stando ai dati del botteghino, sembrerebbe proprio così. Anche stasera, ottavi di finale di Europa League, il San Paolo mostrerà un colpo d’occhio scarno: meno di 15 mila i biglietti venduti, per una partita che è invece fondamentale per il cammino del Napoli nella manifestazione.
CARO BIGLIETTI – Di certo c’è il costo dei biglietti a frenare i tifosi: non altissimo, per carità (un tagliando per i distinti costa 30 euro, uno per la curva 20), ma ravvicinato ad un altro impegno, quello di domenica scorsa con l’Inter, per cui i prezzi erano più o meno gli stessi (35 euro per i distinti, 18 per la curva); e con ogni probabilità, molti hanno fatto una scelta, preferendo il match con i nerazzurri di Mancini alla partita con la Dinamo Mosca. Questa una delle cause certo, ma non l’unica. In Europa League il Napoli ha fatto spesso registrare numeri bassissimi in quanto a presenze allo stadio. Mentre per la Champions – ultimo esempio il 26 agosto scorso con l’Athletic Bilbao – il trend è totalmente opposto.
ALTRI MOTIVI – Insomma, il popolo napoletano si è un po’ imborghesito? Possibile, magari non giustificato per certi versi, ma ammissibile se si pensa anche ai tanti impegni ravvicinati, all’orario che non invoglia (stasera si gioca alle 21, ma spesso il fischio d’inizio è stato alle 19) e ad uno stadio che purtroppo è quanto di meno accogliente possa esserci per guardare una partita di calcio. Quali le soluzioni allora? Una di certo potrebbe essere l’abbattimento del prezzo dei biglietti. Ogni qual volta il Napoli ha adottato questa scelta, la risposta è stata sempre all’altezza. E non potendolo fare spesso in campionato – bisogna tutelare gli abbonati che hanno pagato all’inizio della stagione – si potrebbe provare ad abbassare i costi dei tagliandi in Europa League. Ne gioverebbero tutti.
Vincenzo Balzano
Twitter: @VinBalzano
Articolo modificato 12 Mar 2015 - 09:48