Dall’inferno al paradiso in meno di mezz’ora. Il Napoli ultimamente ama complicarsi la vita più del solito ma, infondo, quando il gioco si fa duro, i duri iniziano a giocare. E’ questo il perfetto riassunto della gara di Europa League contro la Dinamo Mosca, un’occasione troppo importante per essere già sprecata al 1′ di gioco. Si, neanche il tempo di organizzarsi, di fare tattica, di schierarsi in campo ed ecco una doppia occasione dei russi, che al secondo squillo non sbagliano con Kuranyi. Tutto troppo veloce, una doccia ghiacciata. E non è tutto. Un giro di lancette dopo, Benitez è costretto al primo cambio: out Koulibaly con un fortissimo dolore alla caviglia e dentro Albiol, chiamato ancora una volta agli straordinari.
Una serata storta sembrerebbe, l’ennesima della settimana. Ed invece il lampo di genio, di quelli splendidi che illuminano il “San Paolo”. A caricarsi il peso delle responsabilità di un passaggio del turno già lontano ma non impossibile, è il solito Gonzalo Higuain che per quanto sia una splendida certezza, non smette mai di stupire ancora. Genio, classe, tecnica e precisione ed anche rabbia, tanta rabbia, quella che gli permette di trascinare per mano la sua squadra e completare una rimonta che proietta i partenopei verso i quarti di finale. Tre reti, una su rigore, tutte di pregevole fattura e tantissimi spunti per tutti i 90′, lavorando per sé ed i compagni, facendo brillare gli occhi a tutti i presenti.
Ma il Napoli di ieri sera non è stato solo Higuain: è stato il piglio deciso ed intenso di Mertens, la destrezza di Andujar, la fermezza di un Benitez che sa come agire anche con un uomo in più ad inizio ripresa. Vuole il quarto gol per chiudere definitivamente la questione qualificazione eppure non arriva. E’ un po’ deluso ma felice della reazione del suo Napoli con la solita chiosa: “C’è ancora da lavorare e migliorare”. Questo è certo: il black out difensivo iniziale sarebbe potuto costare davvero caro, così come si constata con facilità ancora uno stato di forma non al top di svariate pedine. Ma il bicchiere è sicuramente mezzo pieno anche ieri sera: nonostante le sofferenze, i capovolgimenti di fronte ed una stagione ricca di imprevisti ed ancora da scoprire, il Napoli è fonte inesauribile di emozioni, soprattutto al “San Paolo”.
Alessia Bartiromo
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