A volte ritornano. Con un semplice detto si può sintetizzare la serata di Camilo Zuniga. A volte ritornano. E si spera che stavolta restino a lungo. Già, perché il numero 18 azzurro si è visto molto raramente in campo: l’ultima apparizione risale al 19 ottobre 2014, giorno di uno sciagurato Inter-Napoli terminato 2-2.
IL PRIMO CALVARIO. La svolta nella carriera del colombiano coincide con l’arrivo in panchina di Rafa Benitez. Zuniga è sempre titolare, malgrado sia “retrocesso” al ruolo di terzino, vive un periodo positivo, per lui arriva anche il rinnovo di contratto con un sontuoso adeguamento dell’ingaggio. Poi qualcosa cambia. Dopo la disastrosa prestazione con l’Arsenal, Camilo si infortuna al ginocchio. Il rientro non sembra lontano, eppure il tempo passa e del terzino azzurro non si hanno notizie. A gennaio 2014 viene convocato per la gara contro la Sampdoria, ma successivamente scompare di nuovo. Nessuno ha sue notizie, nessuno riesce a capire come proceda il recupero. Il suo obiettivo è conquistare la convocazione al Mondiale brasiliano. Ci riuscirà, non prima di aver calcato nuovamente il terreno da gioco con la maglia azzurra. A Genova contro la Samp entra sul 5-2 per la truppa di Benitez, a partita quasi conclusa.
DEJA VU. Dopo il Mondiale brasiliano giocato ai suoi vecchi livelli, Zuniga torna titolare anche con la maglia azzurra. Si alterna con Ghoulam sulla fascia sinistra fino al nuovo infortunio. Per Camilo il calvario non accenna a finire. Si vocifera anche di un trattamento a base di cellule staminali ma Zuniga stavolta lavora duro per rientrare al più presto in campo. Finalmente contro la Dinamo Mosca arriva il suo ritorno sul terreno da gioco, accolto dagli applausi del “San Paolo”. Il desaparecido sembra davvero essere tornato. L’importante è che sia la volta buona. Il calvario sarà davvero finito?
IL LAVORO PER TORNARE AL MASSIMO. Anche Benitez, nella consueta conferenza stampa post-partita, è intervenuto sulla questione Zuniga. “Il suo recupero è importante – ha dichiarato – per avere un altro calciatore che salta l’uomo anche se ne abbiamo tanti”. Lo stesso colombiano ha aggiunto al termine della partita: “Tornare in campo è una bella emozione, ma l’importante è lavorare sodo per tornare al 100%”. Zuniga, insomma, non si pone obiettivi. L’obiettivo primario del colombiano sarà tornare a giocare ai suoi livelli, tramite il duro lavoro e facendosi trovare al posto giusto. Che non è l’infermeria.
Vittorio Perrone
Articolo modificato 13 Mar 2015 - 00:28