Non propriamente un fulmine a ciel sereno, proprio ieri le parole di uno degli agenti di Lorenzo Insigne, Fabio Andreotti, chiarivano il quadro del recupero del folletto di Frattamaggiore(leggi qui): “Lui giocherebbe già col Verona, vuole stare col gruppo, non vede l’ora di rientrare completamente a disposizione del mister e dei compagni”. Oggi le parole di Rafa Benitez a portare la definitiva luce, a chiudere quell’incubo iniziato nella sfortunata sfida del Franchi di Firenze: “Abbiamo visto anche per lui grandi segnali in campo e lo convocheremo per la trasferta di Verona”.
La forza del carattere – La rottura del crociato alle spalle grazie a lavoro, abnegazione, impegno. Voglia di non mollare, di tornare protagonista, subito. Tre mesi per risorgere dalle ceneri, più forte del fato avverso. Un recupero a tempo di record, rapportato alla gravità dell’infortunio, che accanto alla giovane età dell’atleta, alla peculiare struttura fisica, poggia basi solidissime sul carattere di un ragazzo che ha deciso di non piegarsi dinanzi ad un incidente di percorso. Un stop forzato che può lasciare strascichi, certo, difficile digerire un evento simile quando si è probabilmente all’apice della propria carriera. Un evento dal quale però attingere, per crescere come professionista e come uomo, affrontando le avversità, cercando, senza retorica, di tornare più forte di prima.
Riprendere il filo – La convocazione del Bentegodi rappresenta una tappa di un percorso, quello del definitivo e completo recupero. Come già preannunciato dai suoi agenti, il mese di marzo sarà dedicato al recupero step by step, per poi avere un ruolo di primo piano in un rush finale che in riva al Golfo in tanti si auspicano impegnativo, probante, ricco di sfide. Un percorso con un’unica direttrice, recuperare da dove si era tutto, bruscamente, interroto. L’expolit definitivo, uomo squadra a tutto campo. Punto di riferimento per la fase offensiva garantendo intensità, supporto ai compagni, sprazzi di classe illuminante. Tutto accompagnato da quell’impagabile lavoro in fase di non possesso. Capacità appresa, e coltivata, sotto l’accorta e premurosa guida del tecnico azzurro. Parole al miele quelle del tecnico indirizzate al numero 24 partenopeo: “Lorenzo sta continuando a lavorare tantissimo. Per me è tra i giocatori più importanti per il futuro del calcio italiano ed un patrimonio del Napoli. E’ una mia responsabilità allenarlo e gestirlo al meglio“.
Un’investitura di spessore, da parte di un tecnico abituato a lavorare con campioni di livello, in palcoscenici che trasudano prestigio. Per Lorenzo Insigne un nuovo inizio, il tunnel è ormai alle spalle.
Edoardo Brancaccio