Un’antica rivalità tra due calde tifoserie. Sfide importanti in serie A come nella divisione cadetta. Napoli contro Verona ha il significato spesso di sfida sud/nord. Tra gli sfottò partenopei ed i beceri cori dei veronesi.
Mandorlini non ha mai battuto il Napoli, Benitez ha sempre vinto contro il collega veronese. Azzurri con tanti cambi rispetto alla sfida di giovedì contro la Dinamo Mosca in Europa League. Mesto, David Lopez, Albiol, De Guzman ed Hamsik, non proprio dei panchinari. Inler confermato a centrocampo dopo le belle prestazioni delle ultime giornate, finalmente convocato Insigne che riassapora il campo da protagonista.
Verona con la formazione tipo ed il tridente schierato. Scalda le polveri Luca Toni, un solo gol contro il Napoli nella sua carriera.
Colpiti e tramortiti – Il solito errato approccio alla partita. Un piatto classico servito ai tifosi commensali sedutisi al tavolo a tifare i colori azzurri. Le prime occasioni sono tutte per l’Hellas. Quindici minuti di assoluto terrore per la difesa ed il centrocampo azzurri. Scaligeri che partono a mille e pressano sin dentro agli spogliatoi. Partenopei un po’ confusi e sorpresi dall’inizio degli avversari e che stentano a riprendersi. A sbloccare il risultato ci pensa Luca Toni al minuto sette. Bravissimo a girarsi l’attaccante scaligero al limite dell’area, eludendo l’intervento di ben quattro statuine azzurre. Carambola tra Mesto ed Anduajr in uscita che combinano la frittata. Solitario Toni può appoggiare in rete. Il Napoli ridestato dal colpo subito si sveglia con il passare dei minuti pur rischiando in più occasioni di subire il raddoppio. Azzurri trascinati da un pimpante Inler e che inizia ad alzare il proprio baricentro ed a creare diverse occasioni con Duvan e Mertens. Irriconoscibile De Guzman che sbaglia più passaggi dei palloni colpiti. La prima frazione di gioco finisce con il vantaggio di misura dei padroni di casa costretti in area dagli uomini di Benitez.
Questo è il campionato italiano – Ti aspetti il ritorno degli azzurri, ritrovi il raddoppio dell’Hellas Verona. La scaramanzia napoletana consiglierà di giocare il numero sette sulla ruota di Verona, qualora ci fosse. Azzurri colpiti in contropiede alla prima occasione utile. Riparte veloce il Verona dopo l’appoggio errato da David Lopez al limite dell’area scaligera. Da costa a costa l’islandese Hallfreðsson si fa tutto il campo e porge l’assist rasoterra all’accorrente Toni. Ancora una volta il numero sette. Due a zero ed il Napoli perde la partita e le staffe. Squadra nervosa e confusa mostra in nervi esposti. Benitez tarantolato prova a mischiare le carte spedendo nella mischia Higuain e Callejon per Mesto e De Guzman. Il pipita prova a caricarsi la squadra sulle spalle in un inedito modulo a due punte. Partita che sembra congelata, ibernata al raddoppio dell’Hellas con il Napoli che vorrebbe ma sembra non potere. Quando entra Gabbiadini il Napoli sembra non avere più frecce al suo arco. Possesso palla sterile per più di tre quarti di partita. Agli scaligeri bastano un ottimo inizio ed un contropiede per mandare in bambola la squadra partenopea. Ci si mette Benussi (con una parata splendida su conclusione di Inler) ed il palo a respingere la prodigiosa conclusione di Gabbiadini. Partita spigolosa, a tratti cattiva e giocata più sui nervi che sulla tecnica. Questo è il campionato italiano, passano i giorni ed il mister azzurro se ne accorgerà sempre di più.
Antonio Picarelli