Se si fosse salvato avrebbe comunque rischiato di rimanere paralizzato Ciro Esposito . Questo quanto accertato dal medico legale Costantino Ciallella nel quadro di esami svolti per fornire agli inquirenti tutti i dati clinici sulle persone rimaste coinvolte nella sparatoria del 3 Maggio a Roma. Nelle conclusioni consegnate ai pm, Almbamonte e Di Maio, compare la dinamica che avrebbe portato il giovane Ciro Esposito verso la paralisi: il proiettile, dopo essersi conficcato in un polmone provocò una lesione della colonna vertebrale. Questo quanto si apprende da il Mattino.
53 giorni dopo la tragedia, una serie di complicanze ed esiti infettivi, condizionarono ulteriormente la salute di Ciro, causandone la morte. Secondo Cialella, invece, conseguenze permanenti al piede sinistro ci saranno per Daniele De Santis, l’ex ultrà romanista accusato di aver fatto fuoco sui napoletani, ma la prognosi nei confronti di Gastone è tuttora in corso.
Riscontrate sull’ex ultrà giallorosso una cicatrice sulla fronte, forse scaturita da un colpo con il calcio della pistola che gli sarebbe stata sottratta da uno dei napoletani. Feriti guaribili in pochi giorni, invece, quelle degli altri due tifosi azzurri rimasti feriti: Gennaro Fioretti e Alfonso Esposito. L’inchiesta giudiziaria sta per giungere al termine: a breve ci sarà la notifica degli avvisi di chiusura a De Santis, accusato di omicidio, e dei due napoletani rimasti feriti.
Articolo modificato 18 Mar 2015 - 20:19