Non è stata una conferenza stampa banale quella di Rafa Benitez ieri, all’Arena Khimki di Mosca. Parole sferzanti quelle dette – anzi, ripetute per l’ennesima volta – da parte del tecnico spagnolo che purtroppo, ancora ora, non riesce a cambiare la mentalità di una piazza che si dimostra spesso immatura, come e forse più della squadra che allena.
AMBIZIONI LECITE – Perché se è vero, come è vero, che il Napoli non può considerarsi ancora un top team (e l’allenatore spagnolo ha le sue colpe, come da lui stesso ammesso), è altrettanto palese che Napoli è un posto ancora troppo difficile dove poter fare calcio. Ma se da un lato bisogna dare all’ambiente le giuste attenuanti per aver visto in azzurro il più grande calciatore di tutti i tempi, dall’altro bisogna ricordare quanto lontani sono ormai quei tempi. Il che non significa che è sbagliato avere ambizioni, tutt’altro. E’ quella parolina magica, “equilibrio”, che nell’ambiente partenopeo manca come l’acqua nel deserto.
LA RABBIA DI RAFA – Si passa dallo sfrenato entusiasmo per una striscia di vittorie consecutive, alla distruzione totale per colpa di tre sconfitte in trasferta. Che di certo hanno rallentato il cammino del Napoli, ma che per fortuna non lo hanno compromesso. “Equilibrio significa sapere dove siamo: mancano 11 partite di campionato e giochiamo ancora Europa League e Coppa Italia. Anche negli altri campionati, dal secondo al quinto posto i giochi non sono ancora fatti. Non possiamo perdere la fiducia, i conti si fanno alla fine”. Le parole di Rafa Benitez che, di certo, verranno dimenticate alla prossima sconfitta. O peggio ancora, non saranno proprio tenute in considerazione. Intanto, il terzo posto è a tre punti, il quarto a tre con gli scontri diretti ancora tutti da giocare con le dirette concorrenti; i quarti di finale di Europa League sono ad un passo, così come la finale di Coppa Italia. Con la Supercoppa già vinta e una cocente eliminazione nei preliminari di Champions a fare da contraltare (giusto per dare un po’ di “equilibrio”). I conti si faranno alla fine. Il bilancio, per ora, non può che essere positivo.
Vincenzo Balzano
Twitter: @VinBalzano
Articolo modificato 18 Mar 2015 - 23:56