Le pagelle di Napoli – Lazio: gli azzurri sprecano e vengono puniti. La finale sfuma, è della Lazio

Andujar 6: Può poco sull’inserimento di Lulic che regala vittoria e finale alla Lazio, molto reattivo sempre su un guizzo del bosniaco, sventando l’incornata del numero 19 laziale a colpo sicuro.

Maggio 5,5: Preciso e concentrato si disimpegna con grande efficacia sull’esterno, facilità nel passo e tanti chilometri macinati domando le percussioni di Felipe Anderson e compagni, nel secondo tempo alza il ritmo e supporta con costanza la fase offensiva garantendo un’importante spinta sovrapponendosi a Gabbiadini. Cala alla distanza e finisce per pregiudicare la sua ottima gara, dimenticando inopinatamente Lulic in occasione della rete dei biancocelesti.

Britos 5,5: Preferito a Koulibaly ripaga Benitez con una gara per larghissimi frangenti fatta di fisicità e senso della posizione. Uno spartito importante fatto di interventi puliti, precisi e provvidenziali. Buca però i tempi dell’intervento in occasione del vantaggio dei biancocelesti, macchiando una prestazione fino ad allora irreprensibile.

Albiol 5,5: Poco spazio all’estetica, molto alla sostanza. L’imperativo è braccare gli avanti biancocelesti, lo spagnolo ci prova ripiegando sulle maniere forti quando c’è da ringhiare sulle caviglie degli avversari. Efficace per lunghi tratti della contesa, mostra comunque indecisioni e soffre gli inserimenti tra le linee degli uomini di Pioli.

Ghoulam 5: I patemi partenopei nascono soprattutto sulla fascia mancina, dove l’algerino non riesce a prendere le misure agli affondi avversari. Una gara contraddistinta dall’incertezza dove costringe spesso i compagni di reparto ad affannosi recuperi, poca l’incisività in fase di possesso. Un assolo per nulla gratificante che non cambia la propria cadenza in occasione della rete avversaria, dove ha grandi responsabilità.

Gargano 5: La folta mediana schierata da Pioli pone il guerriero di Paysandù dinanzi ad una prova impervia al ritorno da titolare. La solita dose si corsa e polmoni non manca, difetta, però, completamente la lucidità, portando l’uruguagio a perdere troppi palloni velenosi a metà campo e a non garantire mai supporto in fase di costruzione.

(Dall’84’ Insigne 6: Subentra a Gargano alla ricerca dei supplementari, da antologia la sgroppata sull’out mancino dove salta come birilli tutti i diretti avversari e chiudendo con un tocco morbido a superare Berishe, solo Lulic – sempre lui – sulla linea di porta gli nega uno strepitoso ritorno al goal)

Inler 6: Ci mette il fisico dando battaglia in mediana dove spesso soffre l’inferiorità numerica. Piccolo passo indietro rispetto alle ottime recenti prestazioni ma ha il merito di garantire fosforo in mediana cercando filtranti e verticalizzazioni.

Gabbiadini 6: Assillo costante per la difesa di Pioli, attacca gli spazi con convinzione, garantendo continui strappi alla manovra partenopea. Tante le folate a cercare spiragli nella retroguardia avversaria, cerca la porta – spaziando in tutto il suo repertorio –  e il supporto ai compagni in egual misura, innesca scambi dal grande tasso tecnico con Marek Hamsik. Sublime la sua punizione dai trenta metri alla mezz’ora della prima frazione di gara, il pallone si spegne sul montante e con la sfera la gioia del numero 23 partenopeo.

(Dal 72′  Callejon: s.v.)

Hamsik 6: Qualche errore in appoggio e disimpegno ma è l’anima della manovra azzurra. Continua fonte di assist al bacio per i compagni, cerca di foraggiare con continuità la manovra partenopea rifornendo i compagni a rimorchio. Prova la gloria personale con un gran mancino di controbalzo che si spegne fuori di pochissimo. Ci prova fino alla fine, ma non basta ed è costretto ad uscire a testa bassa.

Mertens 5,5: Il più in palla degli avanti partenopei viene per più di un’ora costretto a girare al largo da un Basta impeccabile. Nelle poche occasioni pericolose non è per nulla fortunato.

(Dal 67′ De Guzman 5: 
Subentra con il compito di garantire imprevidibilità in avanti e quantità a metà campo. Non riesce in nessuno dei due frangenti, impalpabile spreca in avanti, molle e insicuro in copertura sull’out mancino in più di un’occasione, decisivo sul vantaggio laziale.)

Higuain 5,5: Tarda a carburare e ad entrare in partita. Quando lo fa però non è il solito Pipita, pecca d’imprecisione sotto rete e troppo spesso si incaponisce senza servire i compagni. Qualche lampo, ma è troppo poco.

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