Il caffè, oggi, per tutti i tifosi napoletani è sicuramente più amaro o quantomeno, a chi voglia provare a riprendersi dopo la partitaccia di ieri, consigliamo di aggiungere una bustina di zucchero in più. Gli azzurri escono male dalla Coppa Italia, in una gara che è stata equilibrata, come equilibrato è stato il match di sabato contro la Roma. E per questo motivo è ancora più doloroso accettare l’eliminazione. Alla fine la Lazio non ha costruito – tra andata e ritorno – più dei partenopei e non ha nemmeno dominato. La differenza è stata di carattere e di qualità.
La qualità alla squadra di Benitez è mancata soprattutto sotto porta, visto che le occasioni nitide per conquistare la finale ci sono state, eccome se ci sono state. L’appannamento offensivo del Napoli è un bruttissimo segnale, anche e soprattutto in vista Wolfsburg oramai. Ed in più, partita dopo partita, si stanno scoprendo falle nella rosa che inizian0 a fare la differenza contro le avversarie dirette.
Se si paragona l’organico che ha a disposizione Pioli con quello allenato da Benitez, è facile notare come i campioni – Anderson a parte – siano tutti azzurri e non biancocelesti. La Lazio, però, rispetto al Napoli ha un cast di supporto molto più qualificato rispetto a quello partenopeo, composto da giocatori che in ogni partita riescono a mantenere ed a garantire la continuità che serve per vincere le partite.
Se gli azzurri avessero avuto in rosa calciatori con le qualità di Biglia, De Vrij, Parolo e Basta, probabilmente il risultato di ieri sarebbe stato diverso e con altrettanta probabilità sarebbe stato diverso anche l’esito della stagione. Che sia d’insegnamento per il futuro…
Gennaro Sgambati
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