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ESCLUSIVA SN – La “Raplosophy” di Tueff tra storia, identità ed uno speciale omaggio a Maradona ed Higuain

La musica come messaggio, sprone alla ricerca di identità, del senso di appartenenza alle proprie radici, alla riscoperta di una storia forte e dalla quale si innescano i meccanismi più svariati e diversi, dalla socialità, allo sport fino alla distruzione di ogni luogo comune. Una missione di rivalorizzazione della propria stupenda terra, per rimboccarsi le maniche e credere nei propri sogni per chi ha tanto da dire e lo vuole fare nel più bello dei modi, con una canzone. Parte da qui la storia di Federico Flugi, per tutti Tueff, rapper partenopeo che canta la Napoli bella, diversa, positiva, che non tutti conoscono. Tantissime e prestigiose le collaborazioni nel suo ultimo album, “My raplosophy“. Un titolo che sembra complesso ma che in realtà nasconde una grande semplicità e profondità di pensiero: “Non sono nessuno per sancire quale sia la giusta filosofia di vita o del rap – dichiara in esclusiva a SpazioNapoli -. Io seguo sempre la mia di filosofia, la mia raplosophy appunto, che parte dal credere nelle capacità della nostra storia, del raccontare tramite la musica con intelligenza e cultura ciò che viviamo quotidianamente e trasmettere così un messaggio forte e chiaro. perché è questo che fa chi scrive rap, scrive un messaggio che vuole essere ascoltato”.

La lunga chiacchierata con Tueff parte inevitabilmente dal suo ultimo singolo, “Comm’era” in collaborazione con Valerio Jovine. Nello splendido testo, un riferimento alle giornate semplici di quando si era bambini, sotto il sole di Napoli nelle strade della città quando a fare compagnia era un pallone ed i ricordi di Maradona. Ecco cosa ci racconta in esclusiva. “L’idea della canzone “Comm’era” parte proprio dalla descrizione delle giornate più belle e semplici trascorse a Napoli, tra sole, pallone e tanti sorrisi. C’è un forte legame con il singolo precedente “Fratelli d’Itaglia” e con un’altra canzone alla quale sono molto legato, “Paisà”. In tutte loro, parto dalla storia della nostra terra, Napoli, per trasmettere un messaggio più ampio. Spesso mi dicono che non sembro napoletano, sia per il mio temperamento più riservato che per i caratteri somatici più nordici. Ma Napoli non è solo pizza e mandolino o meglio, lo è solo a tavola: Napoli è la storia di Giordano Bruno, Benedetto Croce, fino a Pino Daniele, Massimo Troisi passando per un legame indissolubile con l’Argentina, del quale ho parlato proprio nella canzone”.

NAPOLI-ARGENTINA ANDATA E RITORNO. “La voglia di trasmettere un messaggio forte nei miei testi ce l’ho sin da bambino, quando al Mondiale di Italia ’90 avevo poco più di 10 anni ed ascoltai allibito, i fischi all’inno dell’Argentina al “San Paolo”. Fu un gesto bruttissimo ma mi interrogai sul perché. Ho letto, ho studiato, mi sono documentato ed ho capito tante cose sulla mia terra e su un senso di appartenenza che spesso ahimè, latita. Ecco il mio omaggio nel testo a Maradona ed Higuain, campioni che ammiro tantissimo e che abbiamo la fortuna di avere ed aver avuto in azzurro, anche perché al Napoli sono calcisticamente molto legato da sempre”.

UNA PASSIONE TUTTA AZZURRA. “La mia passione per il Napoli è presente da sempre. Ho seguito la squadra allo stadio in tutte le categorie, anche negli anni di serie C e retrocessioni. Fa male vedere il club in difficoltà, ad un sesto posto che non ci appartiene. La squadra merita molto di più ma i risultati si palesano in campo. Non voglio criticare, dare giudizi affrettati ma credo che la colpa di questo palese calo sia di tutti. Di chi ha fatto promesse sul mercato senza mantenerle, di chi non ha saputo imprimere una giusta identità alla squadra. In questo sposo molto il credo dei miei amici in curva che inneggiano solo alla maglia. Come diceva Troisi “io sogno anche in napoletano” e così come molti napoletani il Napoli occupa un grande posto nella mia vita e spero che questo momento possa essere superato al meglio. Non so se il ritiro sia la scelta giusta, lo dirà il campo. Ho però un desiderio: vorrei conoscere il presidente De Laurentiis ed Higuain e perché no, magari farci sentire la mia canzone al San Paolo. L’identità della quale parlavo infatti, sta anche nel sostegno della squadra della propria città. Per me è impossibile identificarsi con realtà del nord, comprare merchandising o prodotti che arrivano da lontano preferendoli a quelli splendidi della nostra terra, facendo arricchire persone e culture che ci disprezzano senza valorizzare ciò che davvero ci appartiene. Ad esempio, non riesco ancora a capire come mai a Napoli ci siano ancora delle catene multinazionali di cibo low cost quando la pizza è la cosa più buona del Mondo”.

PROGETTI FUTURI. “Al momento ho in programma la presentazione dell’album a Napoli e qualche data promozionale in giro per il Sud e spero in tutta Italia. Voglio portare ovunque il mio messaggio e dare speranza a tutti. Non sono un figlio di Posillipo, mi sono fatto da solo superando come tutti ostacoli e difficoltà ma rimboccandosi le maniche si possono ottenere sempre grandi risultati. E’ questo il monito che voglio dare, è questo che pretendo dal popolo napoletano, che gode sempre di mille risorse ed idee. Lo canto anche in una canzone, “il meridione è la mia Nazione, Napoli la capitale“. Io amo la mia terra ma non voglio che ci si pianga addosso: c’è tanto da fare e da dire e spero di farlo al meglio con la mia musica. In questi giorni inizieremo anche a registrare il secondo album, curato come sempre anche da Frank Castiglione nella realizzazione dei video e con tantissime collaborazioni come quelle del primo lavoro con Dj Jad, Valerio Jovine, James Senese, Enzo Gragnaniello e Tony Esposito per citarne alcuni. Spero sia solo l’inizio di una bella storia di musica ma soprattutto come sempre Forza Napoli”.

Ecco il video di “Comm’era”.

Alessia Bartiromo
RIPRODUZIONE RISERVATA

Articolo modificato 9 Apr 2015 - 17:48

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Scritto da
redazione