Ad Insigne sono venuti i cinque minuti: cuore e grinta da cui tutti dovrebbero prendere esempio

Ripartiamo dall’85’ di Napoli-Lazio. Benitez tenta la carta della disperazione, esce Gargano entra Lorenzo Insigne. E’ il cambio che dà la scossa alla squadra: i ruggiti del San Paolo si moltiplicano perchè aumentano voglia e determinazione ma l’urlo liberatorio rimane strozzato in gola quando lo scugnizzo napoletano fa fuori mezza squadra laziale e tira a botta sicura sfiorando un gol che solo un salvataggio miracoloso di Lulic impedisce.

ESEMPIO PER TUTTI – Insigne è l’emblema del cuore napoletano. Quel grave infortunio, proprio contro la Fiorentina, prossima avversaria degli azzurri in campionato, sembrava averlo messo fuori per l’intera stagione ma Lorenzo ha lottato e lavorato duro per bruciare le tappe ed aiutare il Napoli in questo finale di stagione. In panchina, contro la Lazio, sembrava un leone in gabbia, e quella sua fame, negli ultimi cinque minuti, deve essere il punto da cui tutta la squadra deve ripartire per questo finale di stagione.

OCCASIONE D’ORO – Proprio contro la Fiorentina, un girone dopo, Insigne potrebbe ritrovare la maglia da titolare. Un’occasione importante per lui di mettere minuti nelle gambe per recuperare la totale forma fisica e per trascinare la squadra con la sua grinta che, in questo periodo così difficile per gli azzurri, è una manna dal cielo. I viola sono nel suo destino, contro la squadra allenata da Montella segnò, nella serata più importante della sua carriera finora, una doppietta fantastica che regalò la Coppa Italia agli azzurri. Chissà che la storia non si ripeta, perchè quell’urlo strozzato attende ancora di essere liberato, per uscire ancora più forte e gridare al mondo che un gol di un napoletano al San Paolo vale molto, molto di più.

Renato Natella

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