Dopo una gran bella emozione si fa sempre fatica a dormire. L’adrenalina è ancora in circolo, le immagini ripercorrono la mente e si piazzano davanti agli occhi senza volersi fare da parte, in un mix di estasi ed onirico che fa sì sognare ma ad occhi aperti. In tantissimi avevano cerchiato il 16 aprile 2015 sul calendario degli impegni azzurri, data da non dimenticare e vero spartiacque per il futuro del Napoli. In primis, era il giorno del match di andata dei quarti di finale di Europa League contro il Wolfsburg, lontano dalle mura amiche. Quando furono sorteggiati dalla discutibile urna di Nyon i lupi verdi, il primo pensiero delle masse calcistiche partenopee fu proprio questo: “Abbiamo trovato la squadra più forte ma almeno giochiamo il ritorno in casa”. Disputare il retour match a Fuorigrotta può essere sì un vantaggio ma se e solo se si è artefici di una prestazione maiuscola in trasferta, siglando almeno una rete e non subendola, tornando a casa così con un vantaggio da preservare per poi fare la gara come meglio la si vuol gestire.
Il 16 aprile però, è anche il compleanno di Rafa Benitez. Ben 55 primavere e non sentirle tra Coppe, vittorie, successi ed anche qualche delusione in una lunghissima carriera in giro per il Mondo. Oltre alla gioia per una festeggiamento in casa Napoli però, questa data era indissolubilmente legata soprattutto ad un’altra scadenza: quella sul futuro dello spagnolo all’ombra del Vesuvio. Circa un mese fa, in diretta tv infatti, aveva confermato che il 16 aprile avrebbe svelato cosa ne sarebbe stato del rinnovo di contratto. Tutti, in quel momento restammo perplessi: possibile che un annuncio così delicato avverrebbe proprio nel giorno della gara dei quarti di Europa League? Impossibile, soprattutto conoscendo il tecnico spagnolo. Ma la curiosità resta ed è umana, ancor più quando il Napoli è autore di una delle migliori prestazioni dell’ultimo ventennio, mettendo una grossa ipoteca sull’accesso alle semifinali della blasonata competizione internazionale.
La prima prova del nove è stata brillantemente superata, quella del campo. Prestazione splendida, da standing ovation per Hamsik e soci ed una vittoria importantissima, che non lascia dubbi: il potenziale del Napoli è grande, grandissimo ma per far sì che si possa esprimere al meglio, ogni pedina deve funzionare alla perfezione, palesando grinta, compattezza, concentrazione, forma fisica e grandi motivazioni. Come qualcosa vacilla, il castello di sabbia oscilla e si scompone e con esso tutto l’ambiente, umorale e giustamente esigente. Ma anche per il secondo responso ci sono state nelle non risposte, delle risposte importanti. Il rinnovo di contratto è possibile ma saranno necessarie delle rassicurazioni, delle garanzie: niente promesse al vento di Dimaro insomma, niente progetti legati ad un play off europeo o un mercato in progress. Servono strutture di livello altissimo, una rosa ampia e competitiva in ogni ruolo, il giusto mix di campioni e giovani talenti e tanta, tanta voglia di arrivare lontano. La ricca ossatura già c’è ma per il tanto agognato salto di qualità qualcosa di importante deve essere ancora fatto: ecco il vero spartiacque, ecco la vera vittoria del 16 aprile: la consapevolezza che si può continuare a vincere sin da subito ma lo si deve volere tutti.
Alessia Bartiromo
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Articolo modificato 17 Apr 2015 - 13:02