L’avevamo dato tutti per bollito. È finito. Già è tornato in Spagna. Eppure, Josè Maria Callejon nell’ultima settimana ha smentito tutto il popolo azzurro e si è preso la copertina di questa magnifica sette giorni, diventando l’uomo simbolo del cambiamento della squadra di Benitez. Da giocatore senza motivazioni e con una pessima condizione fisica all’attaccante che ad inizio stagione teneva una media gol da fuoriclasse.
Callejon ci ha smentito con la forza delle prestazioni e con due reti consecutive che hanno punito nell’ordine Fiorentina e Cagliari. Ma ancor di più dei gol a parlare è proprio il comportamento in campo dello spagnolo. Ieri, praticamente ha segnato due volte. Una prima volta quando ha insaccato la palla in rete, una seconda volta quando ha salvato un gol già fatto del Cagliari con una cattiveria che dimostra quanto sia risorto il suo sentimento e la sua appartenenza al Napoli. Tutto questo senza dimenticarci la partita di Europa League: il suo recupero ha permesso il 3 -0!
La sua stagione, comunque vada, è stata molto discontinua e ben lontana dalle prestazioni dello scorso anno; ma una cosa è sicura: quando l’ex Real è in forma, i partenopei ritornano ad essere una squadra da temere. Nessuno, infatti, nell’attacco azzurro ha le qualità tecniche, fisiche e realizzative di Callejon. Un giocatore duttile, completo e fondamentale. Un giocatore di cui non si può prescindere da ora fino a maggio.
Per questo motivo il suo recupero – proprio come quello di Hamsik – non fa soltanto ben sperare, ma fa addirittura sognare. Siamo arrivati nel periodo dell’anno dove a diventare decisivi sono proprio questo genere di giocatori, quelli con la fantasia. Sullo sfondo c’è un campionato da concludere più una coppa da conquistare. Ed un Napoli che è rinato. E Callejon che è il simbolo di questa rinascita.
Articolo modificato 20 Apr 2015 - 15:13