Siamo a fine aprile e come sempre in questo periodo è quasi obbligatorio iniziare a pensare al futuro ed a quella che sarà la prossima stagione, nonostante questa stagione per il Napoli sia ancora in corso d’opera con la situazione in campionato aperta per il terzo posto e soprattutto con l’Europa League ed un pass già garantito per la semifinale.
L’argomento che tiene in bilico sia tifosi sia la società è Benitez e ciò che il tecnico spagnolo intende fare da maggio in poi. Il rinnovo sembra molto difficile – soprattutto per ragioni familiari più che sportive – e per gli azzurri il nome più caldo è quello di Sinisa Mihajlovic. Una personalità sicuramente eccentrica, che ben ha fatto fin ora da quando siede in panchina. Ma questa sarebbe una scelta non priva di rischi.
Quando ci chiediamo se Mihajlovic è la scelta giusta, dobbiamo capire una cosa: lui e Benitez sono come il caldo ed il freddo, il sole e la luna. C’è poco che accomuna i due tecnici e la decisione ipotetica del serbo da parte di DeLa, sancirebbe una frattura netta con tutto quello che è stato il passato in questi due anni. Sarebbe la fine di un percorso caratterizzato da linee guida ben precise: toni pacati, modi gentili con i giocatori, il massimo del rispetto dei ruoli e una gestione della squadra basata sulla qualità più che sull’intensità.
Con Mihajlovic accadrebbe l’inverso. L’ex giocatore della Lazio si è fatto sempre riconoscere per il suo carattere fumantino sia con la stampa che con i calciatori, vuole ritmo e velocità dal suo undici titolare ed è intransigente su eventuali condotte sbagliate. Insomma, un vero e proprio ribaltone. Per non parlare poi di mercato. Elementi come Albiol, David Lopez, Callejon, De Guzman molto difficilmente sarebbero al centro del progetto, altri come Gargano ed Inler potrebbero essere a dir poco rivalutati. Senza tralasciare quel Gabbiadini, che il serbo ha lasciato partire a malincuore questo gennaio.
Insomma un vero e proprio cambio radicale, più di quando Benitez subentrò a Mazzarri. A questo punto bisogna solo scoprire se ne vale la pena. Ai posteri l’ardua sentenza…
Gennaro Sgambati
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