Dal 30esimo al 33esimo minuto del primo tempo il prato verde del San Paolo si è tramutato in un palcoscenico teatrale; attori gli undici giocatori azzurri autori di 3 giri d’orologio di puro spettacolo contro la Sampdoria.
Fino a quel momento il Napoli era sotto a causa di un’autorete di Albiol e vedeva la zona Champions League allontanarsi forse definitivamente. Alla mezz’ora, però, sale sul palco Manolo Gabbiadini, l’ex figlio di Genova giunto a gennaio all’ombra del Vesuvio, che si incunea nelle maglie della difesa blucerchiata e calcia col destro trovando non uno ma ben due colpi di scena che entusiasmano il pubblico; il primo è la deviazione del difensore sampdoriano Silvestre che smorza un tiro già di per se non potentissimo, il secondo è l’erroraccio del portiere Viviano che buccia completamente un facile intervento lasciando finire la palla in rete.
1-1 palla a centrocampo e copione non ancora concluso. Passano 180 secondi e ancora Gabbiadini e Higuain organizzano un duetto da paura; l’argentino serve l’italiano al limite dell’area che con una magia di tacco degna del miglior prestigiatore restituisce il pallone al compagno che senza farsi pregare calcia la palla alle spalle del portiere. Con il risultato ribaltato i registi azzurri di questi tre minuti di spettacolo abbassano il sipario e si regalano gli onori della cronaca.