E’ facile osservare come il netto cambio di marcia che c’è stato in questa seconda metà di Aprile sia da attribuire alla rinascita dell’attacco del Napoli, con Higuain e soci che hanno ripreso a macinare gol in quantità esorbitanti, riprendendo quella strada che la scorsa stagione portò all’obiettivo delle cento reti. Oltre il pacchetto offensivo, però, nel Napoli è cambiata anche la difesa, a partire dai suoi interpreti. Tra questi c’è da analizzare lo strano caso di Britos, che da quasi scarto è stato rivalutato a titolarissimo da Benitez e tifosi.
L’uruguaiano sta regalando solidissime prove ed insieme a Raul Albiol ha trovato un’intesa che tanto sta giovando a tutto il gruppo. Sia ben chiaro, gli errori non mancano ed anche il vantaggio della Samp di domenica nasce anche da una piccola sbavatura di Britos, ma quello che più conta è il suo stare dentro la partita e la sua voglia di migliorare e di rimediare agli errori fatti.
La tenacia e la grinta che superano una tecnica che talvolta latita. E questo è proprio l’emblema di ciò che sta accadendo al Napoli, dove all’improvviso è ritornata la voglia di combattere, di sudare fino all’ultimo minuto e di giocare per un obiettivo comune.
E’ evidente che a Benitez questo atteggiamento piace e lo reputa fondamentale in una rosa che non abbonda di fuoriclasse, soprattutto a centrocampo ed in difesa. Per questo motivo, Britos sembra aver superato nelle gerarchie anche il giovane Koulibaly, che complici gli acciacchi fisici si è fatto soffiare un posto da titolare che ad inizio stagione nessuno metteva in discussione. Merito di Britos, merito del simbolo silenzioso di questo Napoli.
Gennaro Sgambati
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Articolo modificato 28 Apr 2015 - 17:06