I risultati di ieri costringono i partenopei a vincere. Vincere per non perdere di vista le due romane che hanno ripreso a camminare. Il calendario sembrerebbe essere dalla parte degli azzurri di Benitez ma non c’è sfida in serie A che possa definirsi facile. Troppe volte in questa stagione si è partiti con il favore della critica steccando poi sul campo.
L’Empoli di Sarri è squadra che gioca a calcio senza ricorrere ai calci. Squadra meno ammonita della serie A pur lottando per non retrocedere. Una statistica che dà l’evidenza del gioco voluto dal tecnico di origini napoletane.
Real Empoli – Dieci minuti di autentico black-out. Così iniziano gli azzurri la prima frazione di gioco. Squadra che non sembra scesa in campo o forse c’è stato uno scambio di maglie. Empoli che gioca da Napoli, Napoli che sembra la squadra toscana se non altro per la paura con la quale scende in campo. Gioca la palla in velocità la squadra di Sarri e dopo sette minuti si trova in vantaggio. Maccarone a finalizzare la splendida azione al limite dell’area. Sguarnito il Napoli che con Koulibaly sembra assopito. Il Napoli prova a riprendere quota dopo il colpo subito ma come un pugile all’angolo barcolla. Empoli che sembra viaggiare a velocità doppia e gioca a memoria. Gli uomini di Benitez tentano di riprendere il pallino del gioco ma i toscani coprono il campo in maniera perfetta. Viene da chiedersi se la squadra di Sarri ruscirà a a mantenere questo ritmo ma intanto giocano e corrono su ogni pallone. Smascherati gli azzurri, cotti e tagliati a centrocampo dove Gargano la vede qualche volta, Inler praticamente mai. L’Empoli vince tutti i duelli e raddoppia alla fine del primo tempo. Sfortunato Britos che viene colpito dalla respinta di Andujar con la palla che carambola in rete. Il pugile azzurro al secondo colpo va quasi al tappeto. Saponara si inventa il terzo con una sforbiciata dopo l’ennesima ripartenza non contenuta. Azzurri annichiliti, Empoli che sembra di un altro pianeta.
Sconfitta pesante – Figuracce del genere non sarebbero proprio pane quotidiano per una squadra che punta al secondo posto e nel secondo tempo ci si aspetterebbe che anche gli azzurri scendessero sul terreno di gioco. Benitez prova a cambiare qualcosa e chiama in panchina Ghoulam (ammonito ed in debito d’ossigeno) e Mertens (spento è dir poco) per Albiol ed Insigne. La notizia del giorno è che il tecnico spagnolo abbandona il suo modulo e si affida ad un 3-5-2. Sembra quasi di essere ritornati a qualche anno fa. Il cambio ha il frutto di svegliare il Napoli che di lì a poco trova un gol rocambolesco. E’ Laurini a fare il Britos della situazione e manda il pallone nella propria porta. Quando entra Gabbiadini al posto di Inler gli azzurri ricambiano modulo: 3-4-1-2. Sui piedi di Maggio la palla per accorciare ancora le distanze prima che Albiol combini la frittata sull’ennesimo calcio d’angolo. Bisognerebbe spulciare gli almanacchi per ritornare all’ultima partita in cui il Napoli si fa due gol. Azzurri tramortiti che non si riconoscono, inutile il gol di Hamsik nel finale con Koulibaly in fuorigioco davanti a Sepe. Sconfitta pesante nel risultato e nel significato, inaspettata e pericolosa.
Antonio Picarelli
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Articolo modificato 30 Apr 2015 - 22:59