Un disastro per il Napoli la trasferta di Empoli, che ha visto la squadra di Benitez soccombere per 4-2. Una disfatta che potrebbe influire negativamente sul finale di campionato per gli azzurri, che dovranno essere bravi a cancellare in fretta questo passivo.
AVVIO TRAUMATICO – Nella cronaca della partita spicca la rete di Maccarone messa a segno dopo appena sette minuti di gioco. Appena sette minuti? Sì, e non è di certo una novità, visto che la truppa partenopea è abituata a subire nei primi quindici di gioco. È successo ben otto volte nel corso di questa stagione, precisamente, in ordine di tempo, contro Sparta Praga, Verona, Milan, Palermo, ancora Verona, Dinamo Mosca, Sampdoria e appunto Empoli. Avvii di gara difficili non sono mancati dunque per gli azzurri, che spesso non sono stati in grado di rimontare: si contano infatti quattro vittorie e altrettante sconfitte. In campionato però la banda di Benitez è riuscita a riacciuffare e superare soltanto Verona (ottobre, 6-2) e Sampdoria (settimana scorsa, 4-2).
ALTRI FATTORI – In Europa discorso ben diverso: il Napoli non ha mai accusato il contraccolpo e ha reagito in entrambe le due circostanze in cui è andato sotto nei primi 15’: 3-1 a Sparta e Dinamo. Le difficoltà arrivano in trasferta: quando sono andati sotto in avvio, lontani dal San Paolo, Higuain e compagni sono usciti dal campo sempre sconfitti. Non è un caso, visto che proprio in trasferta il Napoli mostra le difficoltà maggiori. Tante statistiche che mostrano quanto il contingente partenopeo sia lento a carburare a inizio match, un fattore che può rappresentare, o meglio, che ha già rappresentato, un grosso deficit. Lacune da colmare, o quantomeno da limitare, in questi ultimi scampoli di stagione. Due gli ingredienti: cattiveria e concentrazione.
Vittorio Perrone
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