Sarà Napoli-Milan il piatto forte della trentaquattresima giornata di Serie A. Al San Paolo andrà in scena un match che per buona parte degli anni ’80 ha deciso le sorti di vari campionati. Stavolta in palio non c’è lo scudetto, ma l’occasione di salvare una stagione che si sta rivelando travagliata, soprattutto per il Milan, sia sotto il profilo societario che quello squisitamente calcistico.
PASSAGGIO DI CONSEGNE – Tiene banco in queste ore l’incontro tra mister Bee Taechaubol, interessato all’acquisizione del Milan, e Silvio Berlusconi, attuale patron del Diavolo. I due si sono confrontati faccia a faccia all’Hotel Park Hyatt di Milano: l’accordo per la cessione del Milan è una formalità. La svolta in via Turati non sarà però così epocale: è stato lo stesso Berlusconi ad annunciare la possibilità di restare al timone e di mantenere il 51% della società, scontrandosi di fatto con le volontà dei tifosi, che da tempo rilevano nell’attuale gestione il problema principale del tracollo rossonero.
A UN PASSO DAL BARATRO – E poi c’è il campo, che non sorride particolarmente all’undici di Inzaghi. Decimi in classifica con 43 punti all’attivo, per i rossoneri la qualificazione alla prossima Europa League è pura e semplice utopia: il Milan non vince da quasi un mese (4 aprile, 1-2 a Palermo), e nelle ultime quattro ha racimolato due pareggi (Sampdoria e Inter) e altrettante sconfitte (Udinese e Genoa). In particolar modo il tracollo contro i rossoblu ha riportato prepotentemente tutti sul banco degli imputati, a partire da Inzaghi: nella serata di mercoledì il tecnico della Primavera Brocchi aveva già dato la sua disponibilità a prendere il suo posto sulla panchina rossonera, ma la società di via Turati ha deciso di proseguire con Superpippo sino al termine della stagione, salvo colossali figuracce in quel di Napoli.
CHI VA IN CAMPO – Toccherà allora a Inzaghi salvare la faccia al Milan, a partire dalla sfida del San Paolo. Malgrado la stagione sia ormai irrimediabilmente chiusa, le motivazioni per Superpippo non mancano, in primis cercare una conferma per il prossimo anno che al momento sembra pura utopia. Persi Menez (per il francese stangata di quattro giornate), Abate e Mexes per squalifica, l’unico punto fermo da cui ripartire sembra il portiere Diego Lopez, migliore in campo contro il Genoa malgrado le tre reti incassate. A lui l’arduo compito di limitare il potenziale offensivo del Napoli. L’estremo difensore spagnolo sarà protetto da De Sciglio, Rami, Alex e Bonera, che andranno a formare una difesa che sulla carta appare traballante. In mediana il solito De Jong sarà affiancato da Poli e uno tra Bonaventura e Van Ginkel. Chiavi dell’attacco affidate a Mattia Destro, con Honda e Cerci sui lati.
Vittorio Perrone
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