Una data resterà sempre impressa nella mente del presidente azzurro Aurelio De Laurentiis: 26 Agosto 2007. La prima partita da presidente del Napoli in Serie A. Non certamente la migliore prestazione dei partenopei che persero contro il Cagliari al San Paolo per 2-0. Era il Napoli di Reja che si riaffacciava al calcio di prim’ordine dopo tanti anni di difficoltà, tra serie C e B. Il Napoli si è poi saputo rialzare. Dopo una settimana arriva la prima vittoria della serie A targata De Laurentiis con il 5-0 rifilato all’Udinese al Friuli, con un Lavezzi in grande spolvero. La squadra di De Laurentiis ha però sofferto i primi due anni, dove addirittura nella parte finale della stagione con Donadoni allenatore c’era l’ombra di una clamorosa retrocessione che incombeva. Non più di 6 anni fa, gli obiettivi del Napoli erano ben altri rispetto a quelli che ci sono quest’oggi.
CAMBIO DI MARCIA – Certamente un’inversione di tendenza definitiva c’è stata con l’intesa tra Cavani, Lavezzi ed Hamsik, capaci di portare il Napoli in alto, con prestazioni convincenti e continuative. De Laurentiis aveva promesso, una volta raggiunta la carica di presidente, che avrebbe portato i partenopei in alto. Insomma, si può discutere del suo operato in molti ambiti, ma sono state 300 partite di campionato che hanno regalato al pubblico partenopeo gioie, dolori ed emozioni di ogni tipo.
MAREKIARO – In quel famoso Napoli-Cagliari dell’Agosto 2007, accanto ai vari Iezzo, Contini, Bogliacino, Lavezzi e Calaiò, giocatori che hanno fatto la storia azzurra, figurava un tale Marek Hamsik. Un ragazzino, poco più che ventenne. Si parlava un gran bene di lui, ma era difficile pronosticare una tale ascesa del numero 17 che poi sarebbe diventato capitano dei partenopei. Invece, lo slovacco è diventato un uomo simbolo di questa città. Un emblema vero e proprio per il popolo partenopeo. E lui, alla 300 in serie A del suo presidente, ha saputo fare un regalo molto più che gradito.
Francesco Vassura
Articolo modificato 4 Mag 2015 - 00:42