La sconfitta di ieri sera della Roma a San Siro contro il Milan aveva aperto al Napoli la grande possibilità di avvicinare i giallorossi. Gli azzurri però, come spesso è capitato in questa stagione, hanno sprecato l’ennesima occasione del loro campionato, pareggiando contro un Parma già retrocesso e tormentato dai noti problemi societari, perdendo due punti fondamentali nella serratissima corsa Champions.
LA MALEDIZIONE DEI PRIMI TEMPI – Anche questo pomeriggio al Tardini il primo tempo dei partenopei è stato da dimenticare. L’allarme era suonato già ad Empoli, dove gli uomini di Benitez andarono all’intervallo con un passivo di tre reti. I tre gol rifilati al Milan la scorsa settimana hanno fatto passare in secondo piano altri 45′ non esaltanti degli azzurri, nonostante l’immediata superiorità numerica ed anche giovedì contro il Dnipro al San Paolo l’approccio alla gara non è stato affrontato con la giusta cattiveria a fronte di un avversario nettamente inferiore sul piano tecnico.
REAZIONE TARDIVA – Nella ripresa un super Mirante e la mira imprecisa degli attaccanti napoletani non hanno permesso agli azzurri di raccogliere l’intera posta in palio in terra emiliana. I continui cali di concentrazione, peraltro in gare sempre decisive, sono un handicap importante per la compagine partenopea, a cui manca il salto di qualità decisivo per gestire certe gare da “grande squadra”. Il Napoli sembra essere il peggior nemico di se stesso ed il nervosismo a fine partita di Higuain ne è l’ennesima dimostrazione.
Adesso la speranza è che questa gara non trascini con sè una coda di polemiche inutili, soprattutto a tre giorni dalla partita che potrebbe valere l’intera stagione degli azzurri. A Kiev l’approccio alla gara deve essere diverso, il Napoli dovrà trasformare la rabbia per questi due punti persi in cattiveria agonistica sotto porta contro gli ucraini che possono vantare una difesa pressochè ermetica, soprattutto tra le mura amiche. Higuain e compagni sono attesi dalla prova di maturità, dimenticare Parma l’imperativo, giovedì si fa la storia e il volo per Varsavia è già pronto.
Renato Natella