Ventotto lunghi anni. C’è chi lo ricorda, chi lo ha vissuto, chi a ricordarlo ha ancora i brividi. O ancora chi ne ha visto solo le immagini in tv, chi invidia chi c’era e chi lo ha festeggiato, perché in fondo, il primo scudetto non si scorda mai. E’ un’emozione unica, speciale, soprattutto alla fine degli anni ’80 quando rappresenta una vera inversione di tendenza delle gerarchie sportive nazionali, riscrivendo la scala del calcio italiano ed esplodendo di gioia per giorni, settimane e forse mesi.
Il 10 maggio 1987 il Napoli conquista il suo primo scudetto, mandando in visibilio una città che per un anno intero insieme ai propri beniamini ha lottato, sudato e vinto meritatamente, festeggiando il tricolore davanti al proprio pubblico. Il pareggio contro la Fiorentina sarà solo l’apice di una cavalcata straordinaria e di una giornata indimenticabile: una punizione di Baggio risponde alla bella rete di Carnevale ma poco importa: l’Atalanta ha battuto l’Inter che insegue ed il distacco ad una sola giornata dalla fine del campionato è ormai decisivo. Parte la festa, le lacrime, i cori: O’ surdat nnammurat riecheggia al “San Paolo”, il Napoli di Ottavio Bianchi ha compiuto un piccolo ma grandissimo miracolo sportivo.
Era una squadra di cuore e carattere, capace di battere chiunque, di rialzarsi dopo ogni caduta. Da Garella a Bruscolotti, passando per Bagni, Filardi, Ferrario, De Napoli, Carnevale, Renica ed ovviamente Diego Armando Maradona, il mix è perfetto e sarà solo l’inizio di un triennio davvero fantastico, che porterà alla vittoria del secondo scudetto nel 1990, la Coppa Italia, la Coppa Uefa e la Supercoppa italiana. Insomma, gli azzurri entrano di diritto nella storia del calcio, scrivendo la propria di storia e quella dei tifosi, che inesorabilmente si legano sempre di più alla squadra, nel suo miglior momento di sempre.
Dal 10 maggio 1987 al 10 maggio 2015: non c’è lo scudetto in ballo ma oggi contro il Parma, la voglia di vincere e scrivere una pagina importante è la stessa. Un’altra occasione ghiottissima dopo il passo falso della Roma ed in attesa di ciò che ne sarà della Lazio impegnata contro un’imprevedibile Inter. La storia ha scelto sì una data ma si sta lavorando al meglio per regalarne altre ai tifosi: che sia il “San Paolo”, una notte di Stoccarda o una di Varsavia poco importa: certe emozioni vanno assolutamente vissute ancora. L’importante è solo attendere il momento giusto.
Alessia Bartiromo
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Articolo modificato 10 Mag 2015 - 11:31