E’ il 57′ di Parma-Napoli. A bordocampo c’è un uragano pronto ad abbattersi sul “Tardini” e che scalpita per entrare in campo, dando un forte contributo ai compagni per vincere una partita più che in salita. Ecco che Gonzalo Higuain, il Pipita, rileva uno spento e poco propositivo Duvan Zapata: esperimento fallito ma, nel primo tempo, ad essere bocciato è il Napoli tutto, che palesa un atteggiamento completamente sbagliato, poco deciso, poco propositivo e quasi arrendevole, al cospetto di una squadra dalle mille difficoltà, fanalino di coda e persino già retrocessa.
Con l’ingresso di Callejon, Higuain e David Lopez il match cambia volto ma solo in parte ne influenza il risultato: pari conquistato al 72′ con una folata di Mertens ma nonostante l’insistito forcing fino al termine della gara, il Napoli non strappa più di un punto al Parma. Poi il nervosismo finale tra Mirante ed Higuain, una frustrazione, quella dell’argentino che va avanti da giovedì quando sulla sua strada si è imposto un altro portiere. Si tratta di Boyko, estremo difensore della Dnipro, che così come fatto ieri più volte splendidamente da Mirante, ha continuamente negato la gioia del gol al bomber argentino.
Diamo a Cesare quel che è di Cesare: i due portieri sono stati eletti i migliori in campo ed un motivo ci sarà. In entrambi i casi, la sfortuna ha completato il mix non consentendo così al Napoli di accorciare ancor di più al cospetto delle romane fermate da Milan ed Inter. Ma, come scrive oggi Repubblica, il nervosismo del Pipita derivava in parte anche dalla scelta di Benitez di tenerlo in panchina per la sfida contro il Parma, nonostante lo avesse provato titolare tutta la settimana, persino nella partitella di rifinitura sabato. Poi il ripensamento, dovuto esclusivamente ai tanti impegni del rush finale. Turn over in parte fallito e tanto, troppo nervosismo che si dovrebbe imparare a gestire meglio.
Che quella rabbia serva da stimolo per la gara di ritorno in Europa League, alla conquista di Varsavia e di un piazzamento Champions. Che venga messa in campo sin dal primo secondo di gioco, in rispetto di se stessi, del progetto e soprattutto dei tifosi, che si aspettano ancora tantissimo da una squadra in lizza per ogni obiettivo.
Alessia Bartiromo