“A Napoli verrà bruciato”, “Non è adatto a grandi palcoscenici”. Sono solo alcuni dei commenti negativi riguardanti l’acquisto di Gabbiadini, su cui la gente inizialmente s’era divisa. Da una parte chi lo reputava inadatto, e soprattutto non utile alla causa in quel momento; dall’altro i numerosi tifosi soddisfatti per l’ingaggio di un giocatore italiano, giovane (’91) e di ottime prospettive.
ACCOGLIENZA SUPER – Al suo arrivo, però, le fazioni si sono compattate e l’entusiasmo è salito alle stelle. Centinaia e centinaia di persone a Capodichino per accoglierlo a braccia aperte e quella promessa “Dimostrerò la mia riconoscenza in campo, non amo fare proclami”. Un carattere mite, a volte schivo, ma è su quel manto erboso che il bergamasco Manolo ama scatenarsi. Spazio ad estro e coraggio, quando scaraventa il pallone verso la porta da qualunque posizione del campo.
IL DATO – 7 reti in 17 presenze in campionato, non tutte da titolare, molti scampoli di gara. In totale 763 minuti. Un gol ogni 102’ (poco meno di uno a partita). Altre 2 reti in 5 presenze in Europa League (210’) ed 1 in 4 presenze in Coppa Italia (248’). In totale un gol ogni 122 minuti. Numeri pazzeschi. Se poi consideriamo anche le realizzazioni nella Samp fino alla cessione, si sale a quota 18. Cifre da bomber.Il numero 23 azzurro si aggiudica senza dubbi la palma di miglior acquisto di gennaio. Anche meglio di Salah, altro craque del campionato italiano, inseritosi subito bene tra le fila viola. Lui fermo a 5 reti in A e 8 in totale (2 in meno di Gabbiadini).
UNICA NOTA POSITIVA – Ed anche con il Parma, Manolo non ha steccato. Tra i pochi a salvarsi dalla brutta prestazione al Tardini, trova il gol del momentaneo 1-1 e sfiora nel secondo tempo la doppietta con uno stupendo tiro a giro che solo una grande parata di Mirante riesce a fermare. Gabbiadini ed il Napoli, un amore a prima vista. È lui il futuro dell’attacco azzurro.
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Articolo modificato 12 Mag 2015 - 09:37