100 goal per arrivare in finale. E’ Rafa Benitez a lanciare il messaggio: sfruttare il potenziale offensivo è la via d’accesso per Varsavia. Una bomba a orologeria si potrebbe definire l’attacco del Napoli. Callejon, Gabbiadini, Hamsik, Mertens, Insigne, Higuain, Duvan e all’occorrenza anche De Guzman: mica male. 100 reti forse sono il minimo per un potenziale del genere. Anche perché dagli altri reparti sono arrivate davvero poche marcature. Sei per la precisione: tre dalla difesa (Henrique, Albiol e Britos) e tre dal centrocampo (David Lopez, Inler e Jorginho). Per il resto, tolte dal conteggio le tre autoreti (Laurini, Cesar e Capelli), 89 goal messi a segno da otto giocatori offensivi, nell’ordine Higuain (28), Hamsik (13), Callejon (12), Gabbiadini (10), Zapata e Mertens (8), De Guzman (7) e Insigne (3). Un ruolino di marcia eccezionale.
E’ proprio questa l’arma impropria che il Napoli dovrà sfruttare stasera a Kiev, ed è stato proprio Benitez a farlo intendere: “Dobbiamo fare goal e vincere la partita. Siamo a 98 reti, domani proveremo ad arrivare a cento”. Proprio così: se il Napoli pareggia con due o più gol, è in finale. Effettivamente già lo scorso anno gli azzurri superarono la tripla cifra fermandosi però a 102 marcature. A tre partite dal termine del campionato più quella sul campo della Dnipro l’impressione è che il record possa tranquillamente crollare.
Un attacco prolifico non sempre basta a vincere: ci vuole equilibrio, concetto espresso più volte dallo stesso Benitez. Gli sforzi del parco attaccanti azzurro quest’anno sono stati spesso vanificati dalle clamorose leggerezze difensive: il pacchetto arretrato è una continua incertezza. Mentre salgono le quotazioni di Britos, scendono quelle di Koulibaly. A Rafa toccherà scegliere chi mandare in campo stasera, affidandosi quasi interamente, tanto per cambiare, ai quattro attaccanti. Con la speranza di raggiungere quota 100 goal.
Vittorio Perrone