Andujar 5: Prova a rialzare la testa dopo il duro pomeriggio di Parma, reattivo tra i pali, quando Seleznyov lo chiama in causa con un’importante deviazione in corner. Manca il coraggio in uscita in occasione del vantaggio avversario.
Maggio 5,5: Konoplyanka è un avversario ostico, rapido, sgusciante, difficile da arginare. L’esterno azzurro bada soprattutto a contenerlo, riducendo non poco la spinta in avanti, non sempre riuscendoci. Come in occasione dell’1-0 Dnipro dove viene saltato secco dalla stella avversaria, lesto a servire con un sinistro al bacio la torsione di Seleznyov.
Albiol 6,5: Si batte con ardore fino al fischio finale, mai impensierito dagli avanti ucraini, sciorina a un prestazione fatta di piglio e sostanza in marcatura, chiamato spesso ad impostare supportando un centrocampo mai all’altezza.
Britos 5,5: La contesa è ardua e l’uruguagio non indietreggia di un centimetro, difende guardingo lasciando spazio a poche sbavature fino alle porte del sessantesimo di gioco quando viene beffato da Seleznyov, il contatto con il giustiziere degli azzurri è comunque molto, molto dubbio, in occasione del definitivo 1-0.
Ghoulam 6: Nei primi 45 di gara emerge con un rendimento prezioso, accorto in fase di ripiegamento e pronto ad innescare il mancino. Cala, come tutto il gruppo partenopeo, nei secondi 45 di gioco, qualche imprecisione nell’ultimo passaggio ma è tra gli ultimi a mollare.
Lopez 5: Passo flemmatico e poca lucidità nella prima frazione di gara, tanti gli errori in impostazioni ad innescare sanguinose ripartenze avversarie. Non cambia registro nel secondo tempo, dove non riesce ad interrompere uno spartito fatto di errori e poco nerbo a metà campo.
(Dal 78′ Henrique sv.)
Inler 5,5: Pochi minuti e innesca Higuain col contagiri mettendo l’argentino a tu per tu con Boyko, a metà campo gli avversari danno battaglia e lo svizzero prova ad alternare sostanza e spunti per gli avanti azzurri, gli errori e le imprecisioni però superano in quantità i disimpegni positivi.
Callejon 5: Lo spagnolo è sicuramente tra i pochi a dare segni di vita in avanti. Il solito supporto a Maggio, alle prese con le proiezioni offensive degli avversari, Konoplyanka su tutti, non manca. Mai però pericoloso in avanti, dove di pericoli firmati dal numero 7 partenopeo non c’è alcuna traccia, sempre arginato dall’accorta retroguardi avversaria.
Gabbiadini 5: Patisce tanto la difesa serrata ed estremamente concreta della retroguardia di Markevyc. Latitano i guizzi, mai in grado di imprimere quell’imprevedibilità richiesta dal tecnico, inaspettati anche gli errori in appoggi ordinari. Esce a capo chino ad inizio secondo tempo, non lasciando alcuna traccia in una prestazione impalpabile.
(Dal 54′ Hamsik 5: Subentra a Gabbiadini con l’intento di dare una decisiva spinta agli azzurri verso la qualificazione, ma il capitano partenopeo non risponde presente. Mai in grado di mettere in mostra tutte le sue qualità, creare scompiglio nella muraglia costruita dagli uomini di Markevyc all’Olimpiysky di Kiev. Non rende a supporto dei compagni, assente in fase realizzativa.)
Insigne 5: Un palcoscenico di prestigio sul quale, però, la classe del numero 24 azzurro non riesce a splendere. Tra tutti è quello che forse più patisce le condizioni climatiche e del campo da gioco, ma non può essere un’attenuante in una gara dove il fantasista partenopeo è tra i troppi a mancare all’appello, tanti errori e mai un guizzo in grado di fare la differenza, scompaginare una partita mai uscita dai binari più graditi agli avversari. In totale preda dell’asfissiante pressing ucraino.
(Dal 60′ Mertens 5,5: Prova almeno a garantire un po’ di brio ad una fase offensiva che nel secondo tempo è da encefalogramma piattissimo. Due conclusioni pericolose abbinate, però, a tanta confusione.)
Higuain 4,5: Il duello con Boyko scatta a pochi minuti dal via e si protrae per tutta la prima frazione di gara. Il destro ad infrangersi sul portiere avversario è una replica perfetta della contesa di sette giorni fa al San Paolo, il riflesso perfetto sulla zuccata dell’argentino perfettamente imbeccato da Ghoulam è un inedito. Nel secondo tempo dovrebbe guidare la riscossa azzurra al definitivo trionfo, ma annaspa, affonda totalmente nel pantano ucraino come l’ombra di se stesso. Gli errori dell’argentino, uniti ad un secondo tempo da desparecido sono il simbolo dell’eliminazione azzurra.
Articolo modificato 15 Mag 2015 - 00:07