La mancanza di qualità ed idee a centrocampo tra i problemi principali di un Napoli troppo discontinuo

Il Napoli è fuori dalla finale di Europa League: contro la Dnipro non è riuscito a ribaltare l’1-1 del San Paolo uscendo addirittura sconfitto nella gara di ritorno. Le motivazioni dell’eliminazione non sono da attribuire solo all’arbitraggio di entrambe le gare, ma vanno ricercate in casa propria senza scusanti o alibi. La squadra di Benitez ha dovuto fare ancora una volta i conti con uno dei problemi che l’ha attanagliata per tutta la stagione: la mancanza di qualità in rosa tra gli uomini di centrocampo.

Contro una squadra come quella ucraina servivano passaggi negli spazi, verticalizzazioni, possesso palla attivo ed ordinato. Ed invece a Kiev è scesa in campo la coppia David Lopez – Inler, un duo che questi fondamentali ne mastica ben poco. Con lo spagnolo e lo svizzero si è visto tutt’altro, solo gioco fisico e disordine generale nel pantano di Kiev.

Purtroppo nel roster del centrocampo azzurro composto appunto da Lopez, Inler, Gargano e Jorginho le scelte di Benitez erano ben poche ed in un modo o nell’altro si sarebbe caduti sempre in errore; l’unico con i piedi e il cervello del regista, Jorginho, non sarebbe stato in grado di gestire una partita così importante viste le difficoltà patite lungo tutto l’arco della stagione.

Le colpe sono da ricondurre anche alla società che al tempo sia del mercato estivo che soprattutto al tempo del mercato invernale, quando il problema era chiaro e limpido agli occhi di tutti, non ha cercato di risolvere quello che era ed è tutt’ora un grosso deficit. Un gap quindi da colmare sicuramente nella prossima stagione, correndo al riparo con uomini che possano fare davvero la differenza e perché no, magari con il tanto agognato vero regista.

Emanuele Catone
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