Il più amaro epilogo immaginabile, in una serata da lupi, con un Olimpiysky di Kiev battuto da una pioggia torrenziale, la truppa di Rafa Benitez diviene più docile del più dolce degli agnellini. Il Napoli abbandona l’Europa League, vede sfumare tra le dita il sogno Varsavia, al cospetto di una Dnipro coriacea, che ha stracciato gli sfavori del pronostico con due prestazioni in cui la fortuna non è mancata, ma praticamente perfette, imbastendo due battaglie dalle quali gli uomini di Markevyc non sono mai usciti a testa bassa, conquistando la tanto agognata finale.
Canto del cigno – Sono in tanti ad aver abbandonato la nave nella serata di Kiev. Andujar, dopo aver respinto bene una velenosa conclusione di Seleznyov, sulla rete dell’1-o palesa troppa incertezza esitando dal dominare a dovere spazzando l’area piccola, come dovere di ogni estremo difensore. Praticamente impalpabile la prestazione dalla cintola in su, Inler chiude la sua gara al quinto di gioco, quando serve divinamente Higuain a tu per tu con Boyko, poi lentamente si eclissa. Mai in partita invece David Lopez, surclassato dal costante pressing avversario, autore di un paio di errori gravi in impostazione. Tanta confusione nel reparto che doveva dominare la gara nessuno tra Insigne, Gabbiadini, Hamsik, Callejon e Mertens e riuscito a fare ciò stasera doveva essere un imperativo irrevocabile, infiammare gli ultimi venti metri. Occasioni, fiammate improvvise, che sono passate quasi esclusivamente dal Pipita, unica eccezione due conclusioni di Mertens, mai concretizzate puntero degli azzurri. L’argentino è il peggiore in campo della sfida di stasera.
Buio e foschia – Nel primo tempo spreca clamorosamente su invito del numero 88 azzurro, bravo invece il portiere avversario su un perfetto colpo di testa dell’argentino. Ma è la seconda frazione di gara ad incidere in maniera definitiva sulla prestazione di Higuain. Dovrebbe scuotere la squadra, trascinarla ad una sofferta vittoria, ma finisce per affondare, senza scampo, in un vero e proprio pantano. Finisce per scomparire, affannando, in maniera graduale, fino a non lasciare più un segno della sua presenza. Certe partite le vincono i fuoriclasse, stasera, per Higuain, c’è solo l’amarezza dell’ennesima occasione europea sprecata.
Edoardo Brancaccio