Tre punti colti come dovuto, ma quanta sofferenza. La vittoria sul Cesena già retrocesso era l’unico risultato auspicabile dopo le immemori occasioni sprecate in questa stagione, ma la truppa di Rafa Benitez ha, per ampi spezzoni di gara, fatto di tutto per disegnare l’ennesimo harakiri di un’annata bipolare. Non brilla la retroguardia in occasione delle due reti dei ragazzi di Di Carlo, e per Koulibaly i fantasmi di una di una stagione agrodolce si mostrano sotto le sembianze di un Defrel che ha dimostrato quest’anno di meritare a pieni galloni la Serie A. Tanti gli affanni in occasioni delle due reti romagnoli. Poco reattivo sulle seconde palle è riuscito ad emergere solo in alcuni frangenti con un paio di interventi esplosivi.
Il Napoli ha però mostrato tante difficoltà soprattutto nell’annichilire un avversario nettamente inferiore sotto qualsiasi punto di vista, affanni che sono nati da una metà campo mai in grado di garantire il cambio di passo. David Lopez non ha certo garantito una prestazione encomiabile, ha giostrato a corrente alternata.Fatto il minimo sindacale in un reparto che però ha visto mancare, per l’ennesima volta, l’interprete con la mansione di impostare, dettare i tempi, garantire fluidità alla manovra. Jorginho è il peggiore in campo della sfida di stasera. Poca personalità, troppo morbido in fase di non possesso, impalpabile in quella di fraseggio. Una prestazione insufficiente nella gara perfetta per recuperare dalle ultime cattive uscite. Un’altra occasione mancata, come troppe volte quest’anno.
Edoardo Brancaccio