“Sono un maniaco del dettaglio, uno che non si arrende mai, inseguo la partita perfetta anche se so che non esiste. C’è sempre qualcosa da migliorare, tecnicamente e tatticamente, Questo vale anche per i miei giocatori. Farli crescere come uomini è mio compito. Renderli responsabili, tenerli in tensione e fargli cambiare obiettivo in corsa”. Si presenta così il tecnico blucerchiato Sinisa Mihajlovic, in una lunga intervista al quotidiano Secolo XIX. Parla di sé, della Samp e del futuro.
“Raggiungere il tuo obiettivo dipende dal carattere, dalla personalità della squadra. Devi conoscerne profondamente gli equilibri. Sapere se devi agire sull’orgoglio o infondere tranquillità. Tutti avrebbero firmato a agosto per trovarci oggi dove ci troviamo – continua – Ecco, semmai quello che non vorrei è che il nostro cammino fosse diventato una cosa dovuta, normale. Chi sa di calcio sa, quanto lavoro, quanto sacrificio, quanta applicazione ci vogliono per arrivare a questo punto. Restano due partite.
E sul suo modulo: “Troppe quattro punte a Napoli e Firenze? Ognuno ha la sua mentalità , io gioco sempre per vincere, non per non perdere. Esistono anche i valori e a Napoli e Firenze se mi metto dietro il primo poi o poi lo prendo”.
Sul suo futuro non si sbilancia. “Non ho mai parlato di durata di contratti. Poi bisogna comunque essere in due per andare avanti. E a uno dei due può anche non andare più bene. Io ad esempio mi pongo degli obiettivi e se non li raggiungo posso decidere di andare via, anche se ho ancora un contratto. Questo è il mio carattere. E i soldi, sono l’ultimo dei miei pensieri. Se dovessi restare chiederei garanzia tecniche. Io sono un allenatore da progetto. Non ci saranno mai problemi di soldi, solo ambizioni ed obiettivi, poi tutto il resto”.