DNIPRO-NAPOLI - Semifinale di ritorno di Europa League, al San Paolo finisce 1-1, con la rete di David Lopez per il Napoli e di Seleznyov per il Dnipro: netto il fuorigioco del centravanti ucraino, non sanzionato dai guardalinee. Esplode nel post partita De Laurentiis, contro Platini e la UEFA. Il Napoli si gioca tutto al ritorno ma gli ucraini hanno il gol fuori casa dalla loro, non sarà facile. Il Napoli dovrebbe fare la partita ma gli uomini di Benitez sembrano in balia dell'avversario e così è: azzurri timorosi, schiacciati dall'avversario, quasi spaventati e con la paura di fare la partita. Il primo tempo scorre via così, nella ripresa le cose vanno un po' meglio con un Napoli più propositivo, con un Hamsik in più in campo, ma allo stesso tempo vulnerabile. È il 58' quando il solito Seleznyov, come all'andata, beffa Andujar e compagni di testa. Il Napoli ci prova, va all'arrembaggio, ma sembra più il disperato tentativo di salvare il salvabile, la consapevolezza di aver sprecato l'ennesima occasione. Il Dnipro ha anche occasione di raddoppiare, almeno un paio di volte, con Kalinic prima e con Mathaus poi, con la palla che si stampa sulla traversa. L'arrembaggio finale non paga: finisce 1-0, con gli ucraini in estasi, per la prima volta nella loro storia in finale di una coppa europea e col Napoli, capace di sprecare tutto e far svanire, così nel nulla, la possibilità concreta di giocarsi la finalissima per la seconda volta nella sua storia, dopo il successo nella Coppa Uefa 1988/1989. Amarezza e dispiacere.
Al netto di tutte le voci su Lazio – Roma e su quello che sarà il derby capitolino, non ci saranno speranze di vedere il Napoli in Champions il prossimo anno. Gli azzurri chiuderanno l’annata al quarto posto, anche se questa posizione è in bilico dopo lo stop di Torino e la vittoria della Fiorentina.
Il quarto posto è un simbolo di quelli che sono stati questi dieci mesi all’ombra del Vesuvio. Sempre ad un passo dagli obiettivi, ma mai in grado di fare quel salto in più che avrebbe consentito di svoltare l’annata. Ogni qual volta il Napoli è stato chiamato ad una prova di maturità, ad un sussulto, gli azzurri hanno risposto picche e hanno sempre deluso le aspettative.
E’ accaduto, in campionato, con la Champions svanita alla penultima giornata, dopo aver a lungo occupato la terza piazza. E’ successo in Coppa Italia, con l’eliminazione in semifinale dalla Lazio, dopo uno speranzoso pareggio nella gara di andata. E poi c’è stato l’evento più eclatante, quello di Kiev. Una esclusione dalla finale di Varsavia che sembrava essere già archiviata dopo il sorteggio favorevole con la Dnipro.
La stagione, vuoi per fortuna vuoi per pochi meriti, è stata sempre in bilico ed ha offerto continuamente spunti e stimoli per andare avanti e lottare. Il più grande errore di questo Napoli è stato proprio quello di non seguire questi stimoli, di non seguire la scia di eventi favorevoli e fortunosi. Ed allora, con scaramanzia e con quel pizzico di illusione, quarto posto sia. E che le numerose docce gelate che si sono subite in questo 2015 possano essere la base su cui ridare nuova linfa ad una società che ha bisogno di rifondarsi.
G. Sgambati
Articolo modificato 25 Mag 2015 - 17:27