CAFFÈ AZZURRO – Il carattere del Dnipro, un esempio da seguire domenica sera

Spero vivamente che ieri sera molti titolari del Napoli abbiamo visto in televisione la finale di Europa League a Varsavia, la stessa finale che doveva – sì, perché era un imperativo – vedere gli azzurri come protagonisti contro il Siviglia. Si potrebbe dire che i tifosi non hanno ancora digerito l’umiliazione di Kiev: è giusto così, ma gli ucraini hanno dimostrato di valere quel palcoscenico e di meritarlo assolutamente.

Quello che ha colpito di più della squadra di Konopljanka e soci è il carattere. Una grinta che ha assistito anche ieri laddove sono mancate le qualità tecniche. Il Siviglia è entrato in finale da assoluto protagonista. Tutti pensavano ad una grande goleada anche perché gli spagnoli mentalmente e fisicamente si presentavano molto meglio del Napoli. Eppure, il film è andato diversamente. Addirittura in vantaggio, la Dnipro è riuscita a rientrare in partita con un gol sullo scadere del primo tempo, dopo essere andata sotto. Emery deve alzare un monumento a Bacca, visto che fossero andati ai supplementari e poi magari ai rigori, chissà come sarebbe finita…

Onori quindi alla Dnipro. E che la loro dedizione sia d’insegnamento. Anche agli azzurri, che quest’anno solo in poche occasioni hanno dimostrato quella grinta e quella voglia di vincere. Con la Lazio bisogna vedere proprio questo tipo di tenacia, perché oggettivamente i biancocelesti sono più in forma e più in palla, nonostante la sconfitta del derby.

Nella partita che può aggiustare minimamente una stagione fin qui non positiva, non serve la qualità, serve la testa ed il carattere. Chi ha più voglia di andare in Champions si prenderà il terzo posto. Tutti gli schemi salteranno, c’è solo da imparare dall’intensità del Dnipro.

G. Sgambati

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