Nella delusione totale, nella tristezza del San Paolo e dell’intera piazza, spunta quantomeno una lieve nota positiva: il Napoli non farà i preliminari di Europa League, malgrado la truppa partenopea sia scivolata al quinto posto.
Sembra una cosa di poco conto, se paragonata all’eliminazione dalla Champions, invece non lo è. Non soltanto perché gli azzurri avranno la possibilità di partire da un buon punto della competizione, ovvero la fase ai gironi, ma anche perché eviteranno i fastidi di dover sostenere trasferte lontane (il Torino, giusto per citare un esempio, ha sostenuto trasferte in Svezia e in Croazia).
Inoltre, la truppa partenopea non dovrà anticipare il ritiro di Dimaro, e quindi potrà operare con calma sia dal punto di vista della preparazione che da quello del mercato.
Non ci sarà fretta, dunque, nello scegliere il profilo del nuovo allenatore e dei giocatori da mettergli a disposizione. Un fattore positivo specialmente in un’estate che si prospetta bollente per la società, chiamata a far metabolizzare in fretta ai tifosi la delusione della Champions mancata.
C’è da chiedersi adesso come il nuovo Napoli affronterà gli impegni europei: l’Europa League sarà vista nuovamente come un obiettivo concreto, alla portata, oppure verrà snobbata come già accaduto in passato?
Articolo modificato 1 Giu 2015 - 01:07