Basco di Hondarribia, un paesino al confine con la Francia. Giocatore mediocre, ma allenatore preparato e precoce. Unai Emery Etxegoien è un personaggio molto apprezzato in Spagna, ma anche in Europa. Vari club lo cercano e potrebbe cambiare presto aria. Il colpo di fulmine l’ha avuto però Aurelio De Laurentiis, che, salutato Benitez, è subito partito per Madrid. Cessioni al Real? O all’Atletico? Macché. L’obiettivo è quello di tornare già con “Il Santo Graal”. Così lo chiamano amici e conoscenti “perchè sono una specie di eletto, un superstite che esce sempre trionfante dai momenti difficili”.
A dispetto della sua giovane età – 43 anni – è un allenatore già con una buona esperienza e trofei importanti nel suo palmares. E se i successi sono arrivati negli ultimi due anni a Siviglia ( 2 Europa League), ha lasciato bei ricordi anche a Valencia, dove è arrivato a 36 anni conquistando per tre stagioni consecutive la Champions, dietro Barça e Real Madrid.
Professionista meticoloso, ossessionato dai dettagli… e dalla tattica. La preparazione della gara per lui è un cult. Penna in mano e pedine da spostare. La lavagnetta e il grafico del campo da gioco (stile subbuteo) lo accompagnano dall’inizio della sua carriera. Ma non solo. Un vero e proprio filosofo. Espíritu de equipo, Mentalidad ganadora, Esfuerzo canalizado, Razon y emocion, Serempatía. Questi i cinque concetti fondamentali espressi nel suo libro pubblicato nel 2012. E già proprio così, per lui il valore del gruppo è fondamentale: “il noi deve superare l’io”, il suo mantra. Per vincere, bisogna trovare il “giusto equilibrio tra ragione ed emozione” e la ‘Serempatía’, neologismo usato per descrivere il mix tra serendipità (la fortuna di fare felici scoperte per caso) ed empatia. Come capirete non un semplice allenatore, ma uno di quei personaggi che nel bene o nel male, ti rimangono dentro, nel cuore.
Turnover maniacale (come Benitez), “non possiamo gestire il tempo, ma le energie”, e le tre T il suo credo calcistico: Talento, Trabajo, Tenacidad. Non basta la bravura, ma lavoro e tenacia. Proprio quella che ci mette il professor Emery nell’affrontare la stagione. 4-2-3-1 il modulo, quello utilizzato dal Napoli nelle ultime due annate. Ma anche 4-4-1-1 e 4-4-2. Intensità e velocità le sue armi vincenti e c’è qualcuno che lo paragona a Mourinho…
Caratterino deciso e per niente diplomatico. Schietto come pochi. Unica nota dolente: un’avventura poco esaltante fuori dal territorio spagnolo. Brevissima fuga in Russia nel 2012, allo Spartak, dove viene esonerato dopo pochi mesi. Si è riscattato ampiamente in Europa affrontando avversari tra loro diversi. Li ha battuti tutti con ritmo e bel gioco. Perché è così che si fa, con la mentalidad ganadora.
IN BASSO I VIDEO di una lezione di tattica tenuta dal prof Emery (all’epoca al Valencia):