Una delusione come quella vissuta domenica sera è difficile da digerire. Napoli appare ancora intorpidita dalla batosta contro la Lazio, la sconfitta è ancora nell’aria e i dubbi sul futuro contribuiscono a creare un clima di incertezza. Sono i giorni del grande dubbio, delle voci, dell’inizio di una nuova scalata verso una montagna della quale non si conosce ancora la pendenza.
FUTURO – Ripartire, è sicuramente questo il diktat dell’ambiente partenopeo reduce (e scottato) dal biennio spagnolo. C’è volontà di rinnovamento, speranze in un nuovo percorso ancora da definire. Aurelio De Laurentiis, da presidente e de facto uomo solo al comando della società, ha già attuato le prime mosse. Se Benitez è partito alla volta della Spagna all’indomani dell’ultima di campionato, lo ha fatto anche ADL. Missione Unai Emery. Il tecnico del Siviglia è la prima scelta per la panchina azzurra ma la pista, sebbene l’offerta del patron del Napoli sia allettante, non appare delle più semplici.
CERTEZZE – Situazione ancora in divenire, dunque, ma che i tifosi auspicano possa risolversi quanto prima così da cominciare a pensare al Napoli del futuro. Un futuro che sarà certamente modellato dal nuovo allenatore ma che non potrà prescindere da una solida base già a disposizione della rosa azzurra. Sono destinati a scrivere pagine importanti di storia Lorenzo Insigne e Manolo Gabbiadini. Il primo rappresenta l’unica vera anima partenopea di una squadra che nel corso di questa stagione, in particolari nelle fasi cruciali, ha tremendamente sentito la mancanza di giocatori con forte senso di appartenenza, sensazioni che vanno al di là della (scontata) professionalità. L’ex doriano, invece, rappresenta una delle poche note liete dell’annata agrodolce degli azzurri. Vero e proprio colpo azzeccato di mercato, Gabbiadini è una letale arma a disposizione di qualsivoglia tecnico approdi all’ombra del Vesuvio; indifferentemente dal sistema di gioco, la sua duttilità farà sicuramente comodo al successore di Benitez.
Senza dimenticare il capitano Marek Hamsik, desideroso di rivalsa dopo due anni in chiaroscuro e che ha sempre giurato fedeltà alla causa azzurra e anche Dries Mertens. Il folletto belga non ha certo replicato l’ottima prima stagione a Napoli, accendendosi solamente ad intermittenza, ma è stato colui il quale nel momento di maggiore sforzo dell’anno è sembravo avere quel pizzico di fame in più. Elemento che non ha contraddistinto Callejon e Higuain, il cui futuro appare quantomai in bilico.
Antonio Allard (Twitter: @antonioallard1)
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Articolo modificato 3 Giu 2015 - 01:10