Emery, Prandelli, Spalletti, Di Matteo, oggi esce il nome di Sarri. La confusione regna sovrana in casa Napoli proprio ora che, in condizioni di panchina vacante, le idee dovrebbero essere molto più che chiare.
L’addio di Benitez sta scoprendo tutti gli altarini di una gestione societaria degli azzurri che si sta dimostrando essere oltremodo precaria. Lo spagnolo già da tempo era separato in casa con tutto il clima partenopeo ed era chiaro da almeno tre settimane che il suo destino sarebbe stato il Real Madrid. Proprio per questo motivo, il Napoli doveva arrivare a questo appuntamento con un nome già lì, pronto da essere annunciato.
Perez ad esempio ha gestito il suo cambio allenatore in maniera completamente opposta. Dopo la sconfitta con la Juventus in Champions era scontato l’addio di Ancelotti e subito si è attivato per la scelta del sostituto. Perché qui non c’è la stessa prontezza nella programmazione del futuro e non c’è la stessa pianificazione?
I nomi di queste ore rappresentano non solo personalità diverse, ma anche profili tecnici diversi. Dunque, è lecito chiedersi in quale strada De Laurentiis vuole indirizzare gli azzurri. Ad oggi, quindi, l’impressione è che la società si è fatta trovare più che impreparata e questo dato dovrebbe far riflettere molto. Prima di trovare un allenatore, forse il Napoli dovrebbe darsi un vestito societario che ora non ha, dato che con Bigon in partenza, non c’è un vero uomo di rappresentanza e di gestione.
La nuova stagione essenzialmente è partita la notte del 31 maggio. Siamo al 4 di giugno e di tempo per arrivare al ritiro estivo ce n’è in abbondanza. Temporeggiare per riflettere può essere un bene, guardarsi intorno disorientati però potrebbe essere un lusso che i partenopei non possono proprio permettersi.
Articolo modificato 4 Giu 2015 - 17:16