Il futuro del Napoli passa ancora dalla Spagna ma potrebbe tornare a parlare italiano

L’orchestra è pronta, anzi, ha già cominciato a suonare. Le note riecheggiano forte e tutto intorno fervono i preparativi. È ufficialmente partito il valzer delle panchine ed il Napoli è l’assoluto protagonista delle danze.

Rafa Benitez appartiene ormai al passato. Le immagini dello spagnolo in lacrime alla presentazione al Real Madrid suggellano la fine anche emotiva del rapporto con il Napoli e con l’Italia per quanto riguarda l’ex Liverpool che ha già provveduto a far rimuovere dal proprio sito ufficiale l’opzione della lingua italiana. Un taglio netto, così come è chiamato a fare anche il club azzurro che non può permettersi di restare indietro.

I nomi per la panchina partenopea impazzano. Quella di ieri è stata una giornata importante sotto diversi punti di vista: Unai Emery, ad esempio, candidato numero uno di De Laurentiis, secondo fonti spagnole, sarebbe rimasto impressionato dall’offerta del patron azzurro ma considera prioritaria la possibilità di guidare il Siviglia anche in Champions League. La realtà dei fatti si discosta sensibilmente, con il Napoli che attende speranzoso una risposta del tecnico castigliano che dovrebbe giungere a stretto giro di posta.

Se l’ipotesi Emery resta in piedi, sfuma definitivamente quella Mihajlovic. L’allenatore serbo, accostato con insistenza all’azzurro nelle ultime settimane, è praticamente fuori dai giochi in via ufficiale in quanto pronto ad accasarsi al Milan. Ieri sera il summit ad Arcore con Berlusconi e Galliani e annuncio destinato ad arrivare in giornata.

E allora su quale profilo puntare in caso di risposta negativa da Siviglia? Il cerchio si stringe intorno ad un trittico di allenatori nostrani: Montella, Spalletti e Prandelli. Da questa short list dovrebbe emergere il futuro titolare della panchina partenopea. Tutti e tre italiani, tutti e tre graditi al presidente De Laurentiis il quale ha un discreto rapporto con ognuno di loro, in particolare con l’ex CT della Nazionale.

Il futuro del Napoli, insomma, passa ancora una volta dalla Spagna ma potrebbe tornare a parlare italiano.

Antonio Allard (Twitter: @antonioallard1)

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