Sono passati ben quattro giorni da quel focoso sabato pomeriggio di inizio giugno in cui Maurizio Sarri ed Aurelio De Laurentiis si sono visti per la seconda volta, dopo la notte precedente. L’incontro decisivo dicono. Quello che ha unito i due per un futuro legame lavorativo. Siamo a mercoledì 10 giugno, nel mezzo c’è stato anche un nuovo meeting tra i due lunedì a Roma. Ed in tutto questo la firma ancora non è arrivata.
Questione burocratiche fanno sapere i ben informati. Solo piccoli dettagli che mancano, aggiungono altri. Resta però il fatto che questi incontri – inconcludenti sotto il punto di vista materiale ed ufficiale – stanno diventando veramente tanti. Tali da far immaginare un pensiero comune: il Napoli è veramente convinto di Maurizio Sarri?
Sabato pomeriggio già si ipotizzava una firma del contratto. E’ trascorso il weekend ed è arrivato il giorno dell’esonero di Montella dalla Fiorentina. Lì a molti, forse anche a DeLa, è scappato il pensiero di far naufragare i discorsi con l’ex Empoli e buttarsi a capofitto sull’ex Viola, molto più amato e molto più richiesto dalla piazza.
Ma non è questo il punto. Le teorie sull’insicurezza degli azzurri riguardo Sarri riguardano tutte il modo con cui i partenopei hanno affrontato la questione allenatore ed anche il modo con cui sono state condotte le trattative. Sarri è ufficialmente la terza scelta del presidente, dopo Emery e Spalletti e forse anche dopo Montella. E poi, a quanto pare, all’allenatore è stato proposto un contratto di un solo anno, segno di poca fiducia rispetto a colui che deve essere l’uomo del rilancio.
Insomma, Sarri o non Sarri, alla fine della telenovela resteranno molti dubbi e tante domande su questo complicato periodo di transizione che si spera termini quanto prima con le primissime conferme, pronti per ripartire con forza e vigore.