Finalmente c’è un mister. Quella che stava per diventare l’ennesima telenovela partenopea è volta al termine con l’annuncio della società sull’ingaggio di Sarri. L’ex allenatore dell’Empoli che tanto ha ben figurato quest’anno in Serie A diventa il tecnico del Napoli per la prossima stagione. Telegrafico il tweet della società di De Laurentiis, direttamente dall’account ufficiale. Tutt’altro rispetto all’annuncio, due anni or sono, di Rafa Benitez, ora in forza al Real, casa sua.
Trapelano cifre che vanno dal milione e mezzo ai settecentomila per l’allenatore toscano di natali partenopei. Certo un bel risparmio per chi consegnava nelle tasche di un certo Benitez circa cinque volte questa cifra. Il risparmio non è mai guadagno, ripete qualche detto popolare ma il calcio è bello anche per questo e non è mai detto che il tecnico tifoso del Napoli da piccino possa andare come e meglio del tanto pagato Rafa madrileno.
Le certezze sono poche e per fortuna lo sport più amato dagli italiani lascia ancora una velo di indecisione ed imprevedibilità, altrimenti sarebbe una noia. L’unica certezza (e ci sono più di qualche indizio) è che il Napoli ha deciso di iniziare questa nuova stagione senza proclami e con profilo basso.
Scottano ancora le bruciature della stagione appena conclusa, tra polemiche e dibattiti accesi. Nell’occhio del ciclone sempre il mister con la caramella in bocca, colpevole per i più del tracollo della squadra nel finale di stagione. Si lecca le ferite il Napoli, ne risente il portafoglio per la mancata partecipazione ai preliminari di Champions e la sconfitta in semifinale di Europa League e di Coppa Italia.
Il ciuccio sembra essere lì, affaticato prono sulle zampe posteriori mentre affanna in attesa di ripartire verso chissà quali traguardi. Chi viene, chi va? Impazza già il mercato ed i nomi (con tutto il rispetto) sono altri rispetto a quelli che circolavano lo scorso anno. Napoli silenzioso, come è stato silenzioso per tanti mesi al termine della stagione. Un solo uomo al comando, o forse due (con Sarri ora) in attesa del DS e di una struttura societaria che il Presidente sembra non voler formare.
Intanto zero proclami, profilo basso e pedalare. L’allenatore sembra quello giusto, figlio di operai e con tanta voglia di emergere e stupire ancora. Dimentichiamoci i proclami di scudetto che tanto hanno ferito all’inizio dello scorso anno. Napoli che ha varcato la soglia di una nuova era, che somiglia molto più a quella Mazzarriana che a quella degli ultimi due anni. Fari spenti, zero proclami, vediamo quando arriviamo, dove saremo.
Antonio Picarelli
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