Sono tanti i tifosi del Napoli che in questi giorni restano perplessi di fronte alle manovre messe in atto da Aurelio De Laurentiis. La contestazione, in città, è affidata a striscioni e volantini, ma anche sui social il tifo partenopeo dice la sua. E al di là del valore di Sarri e Valdifiori, che sono i primi colpi del nuovo corso del Napoli, quello che più spaventa è ancora una volta la mancanza di chiarezza da parte del patron azzurro. Non si riesce più a capire di quale pasta sia fatto il progetto.
SARRI – Che sia un tecnico preparato, questo è sicuro. Come è bello, per una volta, vedere premiata una persona che ha fatto tanta gavetta. L’Empoli ammirato in Serie A è stato sicuramente un laboratorio di idee e di qualità da cui attingere (e il Napoli lo sta facendo); e però passare così repentinamente da una piazza dove è concesso sbagliare, ad una che non perdona il minimo errore, sembra un passo troppo avventato. Ma il fulcro del problema non è nemmeno questo. Fosse stata la prima scelta, Sarri, nessuno avrebbe potuto manifestare dubbi sul progetto. Il punto è che, prima di lui e anche durante la trattativa che lo ha portato qui, sono stati cercati altri allenatori, che hanno rifiutato la proposta di De Laurentiis. Insomma, la sensazione forte è che Sarri sia stato un ripiego, tra l’altro annunciato senza squilli di tromba, con un piccolo comunicato. E la domanda è: il club avrà la forza di difendere il tecnico dinanzi alle difficoltà che, naturalmente, arriveranno durante la stagione? Perchè una cosa è certa: l’ambiente avrà poca pazienza.
IL CONTRATTO DI SARRI – Un’altra incognita riguarda proprio la durata del contratto del neo tecnico azzurro: un anno, con opzione per il secondo. Un tipo di accordo non propriamente progettuale. Radio mercato specula con le voci relative a Conte, che potrebbe liberarsi dopo l’Europeo del prossimo anno; vero o falsa che sia questa indiscrezione, resta il fatto che il rischio di “perdere” una stagione, è alto. E sulla poca convinzione circa questo nuovo corso, c’è anche un’altra prova: la clausola che il Napoli voleva inserire nel contratto di Valdifiori, e che poi è stata eliminata. Insomma, la domanda sorge spontanea: De Laurentiis crede davvero in quello che sta facendo?
SOCIETÀ – Dopo l’addio di Benitez e Bigon, nonchè dell’intero reparto scouting, il club ha di fatto azzerato il proprio organigramma. Come direttore sportivo è stato preso Cristiano Giuntoli, sul quale il giudizio va per forza di cose sospeso. L’ambiente si aspettava un completamento della struttura societaria, che invece non è avvenuta. Così come nulla ancora si muove per il settore giovanile, mentre anche per lo stadio sembra esserci stato un dietrofront. E non è ancora chiaro se è giusto preoccuparsi oppure avere fiducia. In fondo, c’è un uomo al comando. Forse solo. E non è detto sia un guaio. Purchè abbia idee, anche poche. Ma chiare.
Vincenzo Balzano
Twitter: @VinBalzano
Articolo modificato 20 Giu 2015 - 10:11