Si sta disegnando lentamente il Napoli che verrà, quello targato Sarri, una squadra operaia con il 4-3-1-2 come modulo cardine. Mentre si ragiona sui colpi da mettere a segno per rinforzare la rosa, un trequartista e un altro centrocampista quasi obbligatori, c’è già da disegnare quella che potrebbe essere la formazione tipo. Hamsik potrebbe interpretare più ruoli, un inamovibile Pepe Reina tra i pali, e in attacco Manolo Gabbiadini.
GOLEADOR – È una posizione inedita per l’ex doriano, eppure per le sue caratteristiche non è una soluzione così velleitaria. Già quest’anno Gabbiadini ha dimostrato di avere grandi capacità realizzative, andando a bersaglio 20 volte in 45 presenze tra Sampdoria e Napoli. Con gli azzurri ha messo a segno 11 reti in 30 presenze. Numeri da vero goleador, soprattutto se si considera il ruolo occupato in campo, impiegato nei tre sulla trequarti, solitamente al centro o a destra. Quello di centravanti non è un mestiere completamente inedito per lui, che si è impiegato come unica punta nella vittoria per 3-2 sul Cesena, gara in cui, tra l’altro, ha segnato il goal del momentaneo 2-1.
SPALLE…ALLA PORTA – Tutto cambierebbe con il 4-3-1-2 plasmato da Sarri. Gabbiadini avrebbe la possibilità di avere al suo fianco un centravanti di mestiere, che sia Higuain, Immobile o Zapata, e quindi di svariare di più sul fronte offensivo, talvolta abbassandosi sulla linea del trequartista: il 4-3-2-1 che potrebbe diventare 4-3-1-2 non è modulo sconosciuto all’ex tecnico dell’Empoli. Nasce il Napoli che verrà, e riparte da un centravanti nuovo, una bocca di fuoco d’eccezione, che potrà mettere in mostra le sue doti di goleador.
Vittorio Perrone
Articolo modificato 27 Giu 2015 - 00:56