Una finale è sempre una finale, novanta minuti – e anche di più – da far tremare i polsi. Non la prima per Eduardo Vargas, mattatore con tre reti tra andata e ritorno nella finale di Copa Sudamericana contro gli ecuadoregni del Liga de Quito. Trascinatore nel 2011 della sua Universidad de Chile, il trampolino per la sua, mai sbocciata, avventura in azzurro.
Quella di stasera però non sarà una finale qualsiasi, l’ultimo atto della Copa America 2015, in cui il Cile fa gli onori di casa e punta a vincere la prima competizione continentale della sua storia, dopo aver sigillato, proprio con la doppietta dell’attaccante del Napoli, il ritorno in finale dopo 28 anni.
C’è una vetta a dir poco impervia da scalare, quell’Argentina che gara dopo gara ha mostrato di saper abbinare una quadratura di spessore alla trascinante classe dei propri interpreti offensivi. Il destino di Vargas sembra comunque lontano dalle pendici del Vesuvio, il colpo del mercato invernale 2012 è ormai lontano dai programmi della società partenopea che anzi, fin dalle prime battute ha puntato sulla Copa per il rilancio di un giocatore che nell’ultima annata al Qpr aveva nuovamente deluso le aspettative.
Propositi rispettati, con un Vargas protagonista e capocannoniere della competizione con 4 reti. La finale di Santiago, stasera alle 22 ore italiane, come ulteriore palcoscenico. La richiesta della dirigenza azzurra oscilla tra i 10 e 15 mln di euro; Arsenal e Sporting Lisbona restano alla finestra ed un’altra prestazione eccellente con la maglia della Roja potrebbe ulteriormente accrescere il novero degli estimatori. Il futuro di Edu passa anche dalla sfida contro gli uomini del Tata, Gerardo Martino.
Vargas sogna la Copa, con il futuro all’orizzonte.
Edoardo Brancaccio
Articolo modificato 4 Lug 2015 - 16:50