Gino Zavanella, architetto responsabile del restyling dello stadio San Paolo, ha rilasciato una lunga intervista all’edizione odierna di Repubblica. Di seguito vi riportiamo alcuni stralci:
“Ci saranno tre fasi. La prima è la messa a norma del San Paolo secondo le disposizioni dell’Uefa e della Fifa. Prevede interventi negli spogliatoi, nei bagni e naturalmente in alcune zone destinate all’ospitalità che vanno migliorate. Stiamo pensando anche ad una diversa collocazione del pubblico. I tifosi sono i clienti del nostro spettacolo e vanno trattati nel migliore dei modi. Vorremmo abbassare il secondo anello verso il campo, destinando l’impianto prevalentemente al calcio”
“Eliminare la pista d’atletica? E’ sicuramente un’idea da valutare, De Laurentiis si è offerto di costruirne un’altra in una zona della città proprio per non penalizzare nessuno. Nel secondo step si tratta di completare l’impianto secondo le esigenze moderne. Abbassando le tribune, ad esempio, bisognerebbe allargare la copertura, altra operazione necessaria”.
“La terza fase riguarda il restyling del quartiere di Fuorigrotta. Ho immaginato dei ‘volumi’ da realizzare, poi stabilirà il Napoli come impiegarli e a chi destinarli. La decisione, ovviamente, dovrà coinvolgere i cittadini che non devono subire dall’alto ma sposare le nostre idee. Faccio un esempio: possiamo anche immaginare un centro commerciale, ma se non è utile rischia di chiudere in poco tempo. Saranno necessarie opere funzionali”.
Articolo modificato 16 Lug 2015 - 13:30