Il giornalista e scrittore Massimo Gramellini, nel suo “Buongiorno” pubblicato questa mattina su La Stampa, ha trattato l’episodio accaduto all’aeroporto di Capodichino qualche giorno fa, e che ha visto come protagonista Aurelio De Laurentiis. Di seguito alcuni stralci dell’editoriale di Gramellini.
“De Laurentiis arriva all’aeroporto di Capodichino, si presenta all’imbarco e per prima cosa pretende e ottiene di fare saltare la coda a sé e ai suoi cari: diciotto persone. Il ministro tedesco Schäuble li avrebbe rimessi in fondo alla fila, ma da buon italiano so che la rigidità non è un dogma e in questo caso il privilegio appare giustificato dall’esigenza di proteggere il presidente dall’invadenza tifosa dei passeggeri (il presidente, non gli altri diciotto)”.
“Il rifiuto del poliziotto a portare le borse produce un frasario da boss – “Non seguirmi, non mi servi più” – e una gomitata alla gola del poliziotto. Se l’avesse vibrata un altro, sarebbe finito in galera. Quanto ai troppi De Laurentiis d’Italia, il guaio di chi vive circondato da servi è che si illude di essere un signore”.