Il passato con Benitez, il presente di Sarri e la leadership: Hamsik prova a riprendersi il suo Napoli

I giocatori di calcio si sa, sono diplomatici per natura. Difficilmente si sbilanciano o lasciano andar via considerazioni importanti. Di solito vige la regola del troppo fumo e niente arrosto, ma qualche volta a questa regola si fa eccezione. E’ il caso dell’intervista di Marek Hamsik al Corriere dello Sport. Il capitano azzurro ha esposto a 360 gradi il pensiero sul presente ed anche sul passato in azzurro. 

Per la prima volta, infatti, Marekiaro si è sbilanciato con un giudizio negativo sulla gestione Benitez. Al tecnico spagnolo non ha soltanto imputato il fatto di aver snaturato la sua posizione in campo, ma anche le tecniche di allenamento, a suo modo di dire troppo sbilanciate con l’utilizzo del pallone. Da una critica non troppo velata a Benitez si passa a Sarri e ad un paragone con Mazzarri, che sta sempre più prendendo corda, specialmente tra i tifosi.

Il tassello più importante dell’intervista riguarda però la questione “leadership“: “Avere carattere e personalità significa forse urlare? Non per me”. 

Questi giorni di Dimaro stanno sottolineando una cosa ben evidente a molti. Reina sta attraendo su di sè l’attenzione mediatica di tutto il gruppo. Anche i tifosi vedono nel portiere spagnolo il giocatore simbolo della squadra, tanto che in molti iniziano a pensare ad una fascia di capitano per l’ex Liverpool. 

Su questo Marek è stato categorico e le sue parole sono importanti. Lui, per natura e per carattere, non sarà mai fumantino e capo tribù come lo spagnolo. Ma ciò non significa essere assente nello spogliatoio. Lui, d’altronde è l’unico a questo punto che ha vissuto tutte le fasi di crescita del Napoli e non ne vuole sapere di abbandonare ora che gli azzurri si sono consolidati ai vertici.

Hamsik entra quindi di rabbia sulla questione leadership e fa bene. Come fa bene a dire di non voler cambiare il suo apparire per avere qualche flash in più negli occhi. Quello che conta è giustamente il lavoro ed a Napoli si spera che i suoi gradi di capitano siano onorati con ottime prestazioni piuttosto che con ottime orazioni.

@GennaroSgambati