Le prime due settimane di ritiro sono ormai trascorse per il Napoli, che in quel di Dimaro, sotto la guida di mister Sarri, sta preparando quella che sarà la prossima stagione. Tante le novità proposte dall’ex tecnico dell’Empoli: dalla maniacale attenzione sulla fase difensiva, alla vertiginosa velocità richiesta ad attaccanti e centrocampisti nel far scorrere la manovra, passando per il drone che dall’alto tutto scruta.
I calciatori stanno assimilando pian piano i diktat imposti dall’allenatore: Callejon cresce a vista d’occhio e sembra si stia inserendo sempre più nei nuovi schemi, Valdifiori è già diventato padrone assoluto del centrocampo, Hamsik pare tornato quello di due anni fa. C’è ancora da registrare qualcosa in difesa ma, aspettando novità dal mercato, la prima convizione è che comunque Sarri riuscirà a migliorare anche la fase di non possesso. Chi però è riuscito a rubare l’occhio rispetto al resto del gruppo in questi giorni, è stato certamente Dries Mertens. Il belga si sta imponendo sempre più come protagonista di questo ritiro in Val di Sole, i quattro gol segnati nelle due amichevoli fin qui disputate sono soltanto un piccolo segnale che viene percepito da chi non ha vissuto in prima persona il ritiro di Dimaro. Oltre ad essere il solito, funambolico, folletto, Mertens si sta infatti imponendo anche dal punto di vista caratteriale richiamando i compagni, suonando la carica, dando l’esempio essendo quasi sempre uno degli ultimi ad abbandonare il campo d’allenamento, ed è uno dei giocatori più disponibile con i tifosi.
Il timido ragazzo arrivato due anni fa dal Psv ha lasciato decisamente posto a quello che oggi può essere considerato a tutti gli effetti un leader tecnico e di spogliatoio di questo Napoli. Dries si è ormai calato pienamente nella mentalità partenopea: vive la città come pochi altri, ascolta canzoni napoletane, insomma è diventato uno “scugnizzo” a tutti gli effetti. Le voci di mercato che lo volevano lontano da Napoli sono state spazzate via: “Se resto al Napoli? Resto certamente qua“. (clicca qui per leggere l’intervista completa).
Il belga, inoltre, è uno dei pochi attaccanti perfettamente adattabile in qualunque modulo provato fin qui da Sarri, lasciando inalterata la qualità delle sue giocate e l’apporto che è in grado di dare alla squadra anche, e soprattutto, in fase di ripiegamento. Il tecnico ha molto apprezzato questa sua polivalenza che, affiancata allo spirito di sacrificio fin qui mostrato, lo candidano a diventare un punto imprescindibile del Napoli che verrà.
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Pasquale Giacometti