Oggi pomeriggio all’Expo di Milano prenderà finalmente forma la prossima Serie A. E’ il primo passo formale per una stagione che tra meno di un mese avrà il suo calcio d’inizio. Finisce, quindi, il tempo della preparazione e della programmazione e si entra nella seconda fase dell’estate, dove le uniche due parole chiavi devono essere “crescita” e “mercato”. Se dal punto di vista della crescita si dovrà aspettare un paio di settimane per vedere la qualità del lavoro di Sarri, sul versante mercato è già possibile iniziare a dare i primi giudizi.
Il Napoli, rispetto ad altre pretendenti italiane, ha deciso di agire con calma e senza fretta, dilatando gli acquisti nel tempo, invece di fare tutto e subito. Ad ora, però, sono arrivati soltanto tre nuovi rinforzi: Reina, Valdifiori ed Allan, senza contare il portiere Gabriel. Ancora un po’ pochi per una formazione destinata ad essere rivoluzionata dalla nuova guida tecnica.
Dopo il centrocampo, che con due nuovi giocatori può dirsi completo, il Napoli ha estrema necessità di agire in difesa e perché no, anche in attacco. Nel reparto arretrato, si contano solo due centrali, Albiol e Koulibaly. La partenza di Britos ha aperto un vuoto che doveva essere colmato da Astori, ma il clamoroso stop dell’ex Roma ha messo in crisi la società azzurra, che ora deve valutare alternative difficili ed anche più costose come Bartra del Barcellona.
Sempre in attesa anche il colpo per la corsia di destra. Vrsaljko è in stand by con l’offerta di Giuntoli abbastanza ferma e le pretese del Sassuolo che non scendono. In tutto questo, si dovrebbe anche sciogliere il nodo Callejon, palesemente fuori gli schemi di Sarri e cercare un nuovo attaccante vice Higuain che tamponi la partenza di Zapata.
Senza dare giudizi sulla sufficienza o meno, il mercato azzurro quest’anno ha conosciuto enormi fasi di stallo, basta soltanto pensare alla trattativa fiume per Allan, nonostante le “colpe” non siano esclusivamente della società all’ombra del Vesuvio. In vista di un agosto che arriva veloce e del campionato che si avvicina sempre più, è necessaria una accelerata sui tempi. In tre settimane gli azzurri devono sistemare tante piccole falle della rosa, per far sì di non incappare in una nuova e problematica partenza ad handicap.